Politica

Manifestazioni di gioia nelle strade Ma gli irriducibili invocano vendetta

Nei festeggiamenti hanno perso la vita tre persone e 11 sono rimaste ferite. Proteste nel triangolo sunnita: «Sentenza politica» che servirà solo a peggiorare la guerra civile

da Bagdad

«La giustizia ha trionfato», ha commentato il premier iracheno Nuri al Maliki dopo la lettura della condanna a morte di Saddam Hussein. Allo stesso tempo, nelle strade di Bagdad e di altre città del Paese la gente festeggiava sparando colpiti di pistola o raffiche di mitra verso il cielo.
Ma c’è stato anche chi ha accusato il tribunale di essere «schiavo degli americani» e ha invocato «vendetta». In piedi nella gabbia degli imputati, Saddam ha continuato a scandire «Allah akbar» (Allah è grande) cercando di sovrastare con la voce il presidente del tribunale che leggeva la sentenza e ripetendo rivolto ai giudici: «Siete schiavi degli occupanti, siete traditori». Un’accusa subito ripresa e rilanciata da migliaia di suoi seguaci scesi in piazza nella città di Tikrit, dove Saddam è nato 69 anni fa, per esprimere tutta la loro collera per la sentenza «dettata dagli occupanti», gli americani, come era scritto su striscioni portati in corteo insieme e decine di ritratti dell’ex raìs.
In molti hanno anche chiesto che «la vendetta si abbatta su Dujail», il villaggio dove nel 1982 Saddam scampò a un attentato, ordinando poi per rappresaglia l’uccisione di decine di persone. Le vittime furono infine almeno 148, oltre a centinaia di persone arrestate, torturate e deportate.
Manifestazioni di collera anche nelle città di Dor, Samarra, Hawija, e Ramadi, centro del violento triangolo sunnita a nord di Bagdad, dove molti hanno giudicato la sentenza come «politicamente motivata» e hanno sostenuto che servirà solo a peggiorare la guerra civile latente che da molti mesi insanguina l’Irak. Un deputato sunnita, Abdel Karim al Samarray, ha esplicitamente espresso perplessità per il momento storico scelto per rendere nota la sentenza, vale a dire la vigilia delle elezioni di medio termine americane.
Nella stragrande parte dei casi le reazioni alla condanna sono state però di giubilo. In tutto l’Irak molte persone hanno scandito le parole «Allah akbar». A Sadr City, il grande sobborgo di Bagdad dove vivono oltre due milioni di sciiti, nonostante il coprifuoco imposto da sabato, si sono formati caroselli di auto e ingorghi, mentre le donne distribuivano dolci e caramelle e molti continuavano dai tetti a sparare verso il cielo. Manifestazioni di piazza anche nel sud a maggioranza sciita, e nel nord, nel Kurdistan.


I festeggiamenti hanno anche causato la morte di tre persone e il ferimento di altre 11.

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