La Mannoia domani sul palco «Ad ogni show cambio repertorio»

È la vestale della nostra canzone d’autore, nel senso che tutti fanno a gara per consegnarle i loro brani, perchè lei li fa rivivere con la duttile creatività contemporanea della sua voce. In sintesi Fiorella Mannoia, che sa piegare alle sue esigenze vocali - fatta ora di pieghe metalliche ora di ombre vellutate - qualunque pezzo. Al suo servizio si sono schierati - o le hanno prestato preziosi brani - Fossati, Ligabue, Battiato, Vasco e i grandi brasiliani come Caetano Veloso e Chico Buarque.
Domani e dopo l’artista sarà al teatro Smeraldo con il suo intenso e sterminato repertorio preso a prestito e plasmato ad arte come solo una vera interprete sa fare. «Un tempo scrivevo canzoni ma non mi piacevano. Non amo cantare le banalità degli altri, figuriamoci le mie». In concerto passerà dalle pagine di Il movimento del dare (il cd che fra l’altro contiene i duetti con Tiziano Ferro e Franco Battiato e per cui Ligabue ha scritto Io posso dire la mia sugli uomini e Ivano Fossati La bella strada) a quelle di Onda tropicale, l’omaggio al Brasile in cui duetta con Caetano Veloso, Gilberto Gil, Milton Nascimento, Djavan. «Ho voluto essere ambasciatrice del Brasile e della sua cultura, cioè di un mondo che pochi conoscono in profondità.

Per la gente le canzoni brasiliane sono associate o al Carnevale o alla ballata triste; in mezzo però ci sono milioni di sfumature». Quei milioni di sfumature che la Mannoia proporrà a Milano pescando in un repertorio eterogeneo e vastissimo, «che scelgo sera per sera a seconda del mio stato d’animo».

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