«Con una mano danno, con l’altra tolgono»

«Il decreto Bersani? Ha spacciato per liberalizzazione quella che è invece una mortificazione della libera impresa»

Gianandrea Zagato

«La sintesi della Finanziaria? Il titolo del Manifesto: «Presi per il cuneo». Spiega stringata ed efficace della manovra che fa piangere anche i comunisti: «“Presa per il cuneo” del governo che è sotto gli occhi di tutti i lombardi». Massimo Corsaro, assessore lombardo alle Attività produttive, rilegge l’operazione d’ingegneria sociale messa in atto dall’Unione e la collega, tra l’altro, a quell’altro tentativo firmato dal ministro Pierluigi Bersani di «vendere per liberalizzazione» quella che «è invece la mortificazione della libera capacità di intrapresa della persona».
In soldoni, assessore, il pacchetto «liberalizzazioni» si declina quasi esclusivamente nella persecuzione fiscale.
«Sta nelle pieghe del decreto quel solito pregiudizio che la sinistra riserva al mondo delle libere professioni, ovvero di considerarle alla stregua di un’anomalia da sanare. E posto che Bersani non è affatto uno stupido ne consegue che sul decreto sono stati annunciati in modo demagogico effetti e risultati molto lontani dal vero ma che servono solo a ottenere un facile consenso populistico».
Ad esempio, sulla liberalizzazione dei taxi che significa minori costi per i cittadini?
«Per quanto riguarda i taxi la liberalizzazione di Bersani non porterà mai all’abbassamento delle tariffe nelle aree dei bacini aeroportuali e al di fuori dei Comuni come assicurato. Motivo? Queste sono fissate dalle Regioni».
Ma Bersani porta però i farmaci nella grande distribuzione...
«È un’altra menzogna far credere che così costeranno meno: laddove, come in Inghilterra, le medicine sono vendute nei supermercati non c’è un abbassamento dei prezzi ma si registra anche un aumento di quattro volte della mortalità per abuso di farmaci. Aumentando i punti di vendita non c’è un abbassamento della spesa farmaceutica ma un aumento della produzione poiché viene meno il ruolo del farmacista».
Be’, assessore Corsaro, come recita la pubblicità «la Coop ti dà di più».
«Già, stranezza: Coop e Ipercoop erano già pronti nei loro supermercati con i punti vendita per i farmaci, come se sapessero qualcosa in anticipo. Ma c’è un dato incontrovertibile, prova che ancora non c’è la liberalizzazione nel nostro Paese».
Quale?
«Che le bollette non diminuiscono mai perché non esiste concorrenza delle tariffe dell’energia o delle autostrade».
Che colpisce anche le piccole e medie imprese.


«C’è un atteggiamento preoccupante e sconcertante sul versante fiscale: per aprire una partita Iva è necessaria una fideiussione statale e va segnalata ogni transazione bancaria superiore ai 1.500 euro. Non c’è però da stupirsi: è sotto gli occhi di tutti il trucco della Finanziaria, quello di offrire con una mano ciò che sfila con l’altra».

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