La manovra finanziaria sta per uscire dalle secche, la sinistra è in difficoltà per lo scandalo delle tangenti targate Penati e, manco a farlo apposta, si riapre la caccia giudiziaria a Silvio Berlusconi. Coincidenza? Non credo. Lo fanno apposta, tempi e modi sono calcolati per non dare tregua e distrarre. Così ieri la Procura di Napoli (quella del solito Woodcock e del suo capo Lepore) ha arrestato il faccendiere pugliese Gianpaolo Tarantini e sua moglie (un terzo personaggio, Valter Lavitola, è ricercato).
Sono accusati di aver ricattato il premier sul caso della escort D’Addario,quella che si era infilata nel letto del premier a Palazzo Grazioli. Ma siccome nessuno è fesso, è ovvio che la brillante operazione giudiziaria è una messa in scena solo in apparenza a difesa del premier, che non si è mai lamentato di alcunché e, anzi, ha già bollato come assurda la sola ipotesi. Le manette erano necessarie ai pm per avere la scusa di diffondere gli atti dell’inchiesta,soprattutto alcune intercettazioni telefoniche tra Lavitola e Berlusconi. In una di queste il premier sbotta col suo interlocutore: «Io non ho nulla da nascondere, non ho mai fatto nulla di male. Ma sono stufo di essere continuamente intercettato, questo è un Paese di merda, tra pochi mesi me ne andrò».
Così, ancora una volta, un normale sfogo al telefono diventa un caso mediatico, politico e giudiziario. Ma come, diranno i soliti, un premier che parla così del suo Paese? Certo, parla così e ha pure ragione. Ecco alcune prove. Solo in un Paese di m... lo sfogo privato tra due cittadini finisce sui giornali senza che contenga alcuna ipotesi di reato. Solo in un Paese di m... i pm possono utilizzare, violando la legge, le parole di un deputato intercettato controllando il telefono di altre persone. Solo in Paese di m... dei pm possono indagare, violando la legge, senza avere competenza territoriale come è nel caso in questione ( il presunto ricatto sarebbe stato consumato tra Bari, Roma e Milano, non certo a Napoli).
Solo in un Paese di m... può restare impunita una giustizia così di m... I motivi per confermare la tesi del premier sarebbero infiniti. Sta di fatto che il suo sfogo privato da oggi sarà usato e strumentalizzato per fini pubblici e politici, dimenticando che probabilmente ancora una volta Berlusconi ha interpretato il sentire dei più, quelli che si stanno chiedendo se vale ancora la pena di combattere per cambiare un Paese ingestibile.
Lui almeno ci ha provato, senza finanziarsi con tangenti (vero Pd?) e pagando un prezzo personale (anche economico) altissimo.
Che Berlusconi sia stufo è umano. Che tra tre mesi faccia le valigie lo vedo difficile, non è da lui arrendersi. Almeno lo spero, e insieme a me ce ne sono ancora tanti.
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