Roma - Il governo ha annunciato che porrà la questione di fiducia sui tre maxiemendamenti che ha presentato alla Camera alla legge Finanziaria. L’annuncio è stato dato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti. L’esame del provvedimento riprenderà al termine dell’esame di ammissibilità dei documenti del governo.
Il testo conta 1199 commi divisi in 3 articoli Neanche quest’anno il governo ce l’ha fatta. Alla fine dell’iter in parlamento la manovra, licenziata dal Consiglio dei ministri con meno di 100 articoli (97 per l’esattezza) è lievitata a 1.199 commi, sfiorando quasi il record dello scorso anno quando ha raggiunto i 1.364 commi raggruppati in un unico articolo. Questa volta, però, i 1.199 commi saranno suddivisi in tre articoli, sui quali saranno votate tre fiducie alla Camera. Il testo più corposo si compone di 648 commi, un altro ne conta 387 e l’ultimo, il più snello, 164. La manovra è entrata in Senato con 97 articoli (le famose 100 buone notizie per l’Italia), nel passaggio a palazzo Madama è lievitata a 151 articoli, per arrivare a 213 dopo l’iter in commissione alla Camera.
Padoa-Schioppa pensa già al 2009 Il ministro dell’economia Tommaso Padoa-Schioppa guarda già alla finanziaria 2009 per nuovi interventi sulla spesa e recuperi di efficienza legati all’aumento di produttività in almeno cinque ministeri. Emerge dal rapporto intermedio sulla revisione della spesa preparato dalla commissione sulla finanza pubblica. Focus su giustizia, infrastrutture, trasporti, interno e istruzione, che rappresentano il 30% della spesa corrente dello stato.
"Servono 30 miliardi in 3 anni" Lo studio presentato dalla commissione "dimostra in maniera incontrovertibile l’esistenza di spazi per compiere economie nella spesa pubblica", ha detto Padoa-Schioppa introducendone l’illustrazione. Ha ribadito, inoltre, la necessità di reperire 30 miliardi in tre anni per raggiungere l’equilibrio di bilancio e ha osservato come nella pubblica amministrazione esistano "esperienze affascinanti ed esperienze raccapriccianti".
Visco: "Lievitazione folle del ddl" "È una cosa del tutto folle" la lievitazione del ddl finanziaria, che dai 97 articoli varati dal governo ha raggiunto i 151 in Senato e i 213 alla Camera. Lo afferma il viceministro dell’Economia, Vincenzo Visco, secondo cui la responsabilità è nel fatto che "la Camera non funziona. Basterebbe modificare il regolamento delle Camere per risolvere i sette decimi dei problemi italiani".
Per Visco, la finanziaria "dura troppo, c’è troppa roba ma è l’unica cosa che viene approvata nell’anno". Si è dunque creato un "meccanismo folle. Ma governo, parlamentari e Unione ci mettono dentro tutto quello che possono".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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