da Milano
Da una parte c’è l’intervento del governo a favore dello svecchiamento del parco auto italiano, con gli incentivi per chi rottama la vecchia vettura e le immancabili contraddizioni (i veicoli Euro 5, che beneficiano del bonus di 800 euro e del bollo gratis per due anni saranno sul mercato solo nel 2010); dall’altra l’ennesimo allarme sul caro-auto, lanciato questa volta dall’Adusbef. Tra benzina, tasse varie, polizze e costi generali l’anno che che sta per concludersi ha visto ancora una volta il settore delle quattro ruote in prima linea. L’Unrae, ovvero l’Unione degli importatori in Italia, in proposito ha da poco ricordato come il comparto alla fine dell’anno contribuirà per il 21% (76,2 miliardi di euro) alle entrate fiscali del Paese. A rincarare la dose ora interviene l’Adusbef secondo cui, fatti i debiti conti, a ogni famiglia italiana il mezzo da trasporto costa oltre 4mila euro l’anno (nella maggior parte dei casi più del valore del veicolo stesso), tenendo conto anche della stangata sui bolli prevista nella Finanziaria e dell’Rc auto.
«Le tasse che gravano su auto e moto - denuncia l’associazione in difesa degli utenti guidata da Elio Lannutti - obbligano gli italiani a spendere ogni anno il 5,6% delle proprie entrate per il mantenimento del veicolo, tanto che il 75% delle famiglie, il cui reddito non supera i 20mila euro, è costretto a indebitarsi per sopravvivere. Inoltre, gli italiani devono mettere in conto, nei costi di gestione di una vettura anche la polizza Rc Auto». A gravare sugli utenti, sia automobilisti sia motociclisti, secondo l’associazione, sono soprattutto voci come l’Iva, le accise e le imposte di fabbricazione dei carburanti, per le quali annualmente la spesa complessiva ammonta a circa 36,9 miliardi, a cui bisogna sommare l’Iva sull’acquisto dei veicoli e degli accessori, per un importo pari a 8,8 miliardi di euro». L’Adusbef evidenzia, poi, come «le tasse applicate su auto e moto (vale a dire la tassa di proprietà o l’ex bollo) pesano sulle tasche per 6,4 miliardi».
Ma se le imposte rappresentano le maggiori voci di uscita, «sostanziose» appaiono anche le cifre relative alla manutenzione ordinaria: ogni anno gli automobilisti spendono 5,3 miliardi per l’Iva sulla manutenzione dei mezzi e degli pneumatici. «Il governo continua a usare la mano pesante su auto e moto che, calcolando l’ultima stangata sui bolli e l’aumento relativo alle revisioni, costano oltre 4mila euro l’anno, per un gettito fiscale superiore ai 65 miliardi.
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