Mantovano «Spatuzza parla a rate? Allora i pm hanno violato la legge»

«Se i giornali hanno riportato il vero sulle date e sulle tappe delle dichiarazioni di Gaspare Spatuzza, gli inquirenti hanno violato la legge nel gestire il pentito che ha tirato in ballo Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri quali presunti referenti politici di Cosa Nostra all’indomani delle stragi di mafia». Ad affermarlo è il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano: «Prima di immaginare una modifica della normativa, come ha chiesto lo stesso Dell’Utri, vorrei capire se quella norma è stata applicata o no, perché a Spatuzza potrebbe essere stato consentito di non dire tutto entro 6 mesi. Se è infatti vero quel che leggo sui giornali - ha spiegato Mantovano - Spatuzza avrebbe infatti iniziato a collaborare a fine giugno del 2008. Ma del colloquio che avrebbe avuto nel 1994 con i fratelli Graviano in un bar di Via Veneto a Roma, durante il quale sarebbero stati fatti i nomi di Berlusconi e di Dell’Utri, Spatuzza riferisce alla magistratura nel giugno del 2009. Dunque un anno dall’inizio della sua collaborazione con i magistrati.

Si tratta, a meno di smentite, di una palese violazione da parte dei magistrati dell’articolo 16 quater, secondo cui l’aspirante collaboratore ha tempo massimo 6 mesi per fare una sorta di agenda dettagliata di ciò che costituirà oggetto delle sue dichiarazioni di legge».

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