Un manuale dei centri sociali per resistere agli sfratti Aler

Punto numero uno: «Non aprire la porta all’ispettore e digli che stai chiamando il tuo avvocato». Punto numero due: «Chiama subito il numero del comitato, non firmare nessun documento e, se l’Aler ti minaccia, fagli vedere l’articolo di giornale sul blocco degli sgomberi». E ancora: «Chiedi all’ispettore i suoi dati per poterlo identificare». Infine, un modulo per schedare il povero ispettore dell’Aler, per segnalare se «ha sfondato la porta» o «cerca di obbligare l’inquilino a consegnargli le chiavi di casa».
Ci mancava solo il kit anti sgombero. Eppure i centri sociali sono arrivati anche a questo. Mentre in lista di attesa ci sono anziani e famiglie bisognose (e in regola) che sperano da mesi di avere una casa popolare, i no global inzigano gli abusivi. E mettono in guardia i più sprovveduti perché non vengano cacciati dalla casa che occupano senza averne diritto. Una guida che sprona alla lotta e all’illegalità.
A condannare l’idea del kit è il vice presidente del Consiglio comunale Riccardo De Corato che, nei panni del vicesindaco, ha lottato per anni contro abusi e occupazioni.

Ieri mattina i centri sociali sono riusciti a impedire l’ennesimo sfratto. Gli inquilini regolari delle case popolari di San Siro avevano chiesto l’intervento dell’Aler per sgomberare una coppia di abusivi senza figli. Ma lo sgombero non è riuscito.

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