Manuel Gómez González e Adílio Daronch

Il primo era uno spagnolo di Pontevedra, nato nel 1877 e diventato sacerdote nel 1902 a Tuy. Nel 1905 chiese di passare nella vicina arcidiocesi di Braga, in Portogallo. Ma nel 1913 l’anticattolicesimo del governo lo costrinse a emigrare in Brasile. Qui divenne parroco di Nonoai, regione poverissima e inospitale. Don Manuel mise in piedi una scuola gratuita e un fabbrica di mattoni per farne case per i poveri. La zona faceva parte della diocesi di Santa Maria e don Manuel dovette amministrare anche Palmeira das Missôes e Colônia Militar. Quest’ultima, vicina al fiume Uruguay, era popolata soprattutto da emigrati di origine tedesca. Adílio Daronch era il giovane catechista che talvolta lo accompagnava nei suoi giri a dorso d’asino. Nato nel 1908 da quelle parti, i suoi nonni erano italiani di Belluno. Suo padre, Pietro, era fotografo e teneva una piccola farmacia di rimedi naturali. Morì nel 1923, nel corso di uno scontro armato tra le opposte fazioni politiche che si disputavano il potere in quegli anni. Nel 1924 don Manuel e il quindicenne Adílio partirono per il solito giro: Palmeira das Missôes, Campo Novo, Colônia Militar. Il sacerdote doveva compiere i riti della Pasqua e spingersi fino al confine con l’Argentina. L’ultima tappa doveva essere Três Passos, a centocinquanta chilometri di distanza.

I due si fermarono a Feijão Miúdo per chiedere informazioni sul percorso. Qui alcuni soldati si offrirono di accompagnarli. I due non sapevano che quelli cercavano giusto un prete da far fuori. Così, entrarono nella foresta e non ne uscirono vivi.

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