Politica

Marano torna a Raidue e la sinistra insorge

Il Cda si spacca sul successore di Ferrario, i consiglieri di opposizione disertano la riunione. Petruccioli: si doveva discutere

da Roma

Mentre Raidue trasmette Desperate Housewives ai piani alti di viale Mazzini va in onda Desperate executives. Al timone della seconda rete come annunciato torna Antonio Marano, in quota Lega come il suo predecessore Massimo Ferrario. Una decisione che arriva preceduta da una tempesta e seguita da una bufera di feroci polemiche interne ed esterne al consiglio d’amministrazione. «Non si può più parlare di lottizzazione in Rai - dice Giuseppe Giulietti, capogruppo ds alla commissione di Vigilanza - ma di atti osceni in luogo pubblico».
La nomina è stata votata soltanto dai cinque consiglieri di maggioranza (Giovanna Bianchi Clerici, Gennaro Malgieri, Angelo Maria Petroni, Marco Staderini e Giuliano Urbani) mentre il presidente Claudio Petruccioli ha confermato il suo già annunciato «no». Come promesso i tre consiglieri in quota Unione, Sandro Curzi, Nino Rizzo Nervo e Carlo Rognoni, non hanno proprio preso parte alla seduta del Consiglio d’amministrazione in segno di protesta per questa nomina che gradiscono come il fumo negli occhi. Il consiglio comunque, proprio per la defezione dei tre consiglieri, ha deciso di rimandare a oggi l’altro punto che era all’ordine del giorno, ovvero l’applicazione delle norme sulla par condicio alla satira e più in generale alle trasmissioni Rai.
La convivenza all’interno del cda si fa dunque sempre più faticosa e i veleni si sprecano come nella serie tv sulle casalinghe di Wisteria Lane che va in onda proprio su Raidue e che, guarda le coincidenze della vita, fu scelta proprio da Antonio Marano quando era direttore di Rete. Perché tanto rumore? È il presidente Petruccioli a spiegare che non c’era fretta di cambiare guida al timone di Raidue.
È vero, ammette che da tempo «la direzione di Raidue denunciava serie carenze» ma aggiunge si doveva prima «discutere e definire i criteri per procedere a una verifica degli incarichi di direzione». Il che tradotto significa: bisognava aspettare le elezioni prima di prendere qualsiasi decisione. Anche Curzi si dice «assai preoccupato per le sorti del servizio pubblico» perché la nomina di Marano «apre una ferita assai difficilmente rimarginabile nei rapporti interni al cda».
Marano, nato ad Ascoli il 22 febbraio del 1956, festeggerà dunque i cinquant’anni da direttore di Raidue, carica che aveva già ricoperto dall’aprile del 2002 al maggio del 2004, quando era stato sostituito da Ferrario ed era diventato responsabile dell’acquisto dei diritti sportivi, incarico che ha mantenuto fino a ieri. Prima di arrivare alla Rai, Marano si era già occupato a lungo di telecomunicazioni e tv.
In passato è stato consulente della Cecchi Gori group communications, è stato direttore esecutivo di Rete 55 (una tv locale del Varesotto) e direttore commerciale di Rete A. Dal 1983 ha avuto la proprietà di Publilinea ed ha partecipato alla fondazione di Italia9 Network.
Eletto deputato per la Lega nel 1994 è stato sottosegretario alle Telecomunicazioni del primo governo Berlusconi.


È stato poi amministratore delegato di Stream News di cui era anche azionista prima dell'inizio della sua avventura a Viale Mazzini.

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