Al via la maratona dello shopping Domani parte la «caccia» ai saldi

Sale, soldes, reduziert, rebajas. Chiamateli pure come volete, la parola d’ordine è sempre la stessa: saldi. Tra i «furbetti» dello scontrino che hanno pensato di cominciare a vendere la merce scontata già durante le feste di Natale e i più onesti che si sono attenuti ai prezzi pieni di listino, la stagione delle occasioni comincia ufficialmente domani. Con quattro giorni di anticipo rispetto alla tradizione e fino al 3 marzo, milanesi e turisti potranno comprare capi d’abbigliamento e ogni genere di articoli (tranne quelli alimentari) ad una cifra ribassata. Sembra già di vederli lì in fila davanti alle vetrine più esclusive del centro, disposti a stare in piedi per ore pur di portare a casa un capo griffato, inaccessibile per la maggior parte delle tasche in qualsiasi altro periodo dell’anno. Che i consumatori stessero aspettando la fine delle feste per mettere mano al portafogli, lo si era capito già prima di Natale, quando terminata la corsa al regalo, erano in molti a dire di voler attendere i saldi per fare gli acquisti più sostanziosi. E lo avevano confermato anche gli stessi commercianti, spiegando l’ultima strategia messa a punto dai consumatori in periodo di crisi: guardare, provare l’articolo e poi ripassare in un secondo tempo. Quando cioè, il prezzo è dimezzato. «La gente ormai si è fatta furba - dice Sonia Vitale, responsabile del punto vendita di Furla in corso Buenos Aires -: aspetta i saldi. Se a gennaio avremo un’impennata delle vendite, non si può parlare di crisi, ma di un altro fattore». Il fattore sconto, appunto. Che azzera ogni criterio di scelta nell’acquisto della merce, perché l’importante - dicono gli esperti - è che sia scontata. Ma per avere un’idea di quello che sarà questo primo weekend di assalto ai negozi, diamo un po’ numeri. Secondo una stima dell’Unione del Commercio di Milano, si prevede che la spesa media nel fine settimana dei saldi, sarà di circa 200 euro a persona e di 500 a famiglia complessivi in tutti e due i mesi. Se il Natale ha fatto registrare un calo di consumi del 20%, in questi sessanta giorni ci si aspetta un +10%. Il guadagno dei commercianti nelle giornate del 3 e del 4 gennaio si aggirerà intorno ai 160 milioni di euro con un flusso di oltre ottocento mila persone. Ma per quanto confortanti agli occhi di un profano, le cifre sembrano non soddisfare gli addetti ai lavori che continuano ad essere piuttosto pessimisti sull’andamento di questi saldi invernali. Pur attribuendo grandissima importanza al periodo degli sconti in termini di fatturato, la maggior parte dei commercianti prevede una flessione dei guadagni rispetto all’anno passato e che non aiuterà di certo a bilanciare il momento di stallo degli ultimi mesi del 2008. Come se non bastasse poi, ci si mette pure la concorrenza d’Oltremanica a sottrarre i clienti milanesi. Bastano 15 euro per volare andata e ritorno da Londra, dove gli sconti anticrisi arrivano fino al 90%.

Ma i vantaggi non sono solo sulla percentuale: gli inglesi hanno giocato d’anticipo e hanno preso in contropiede i commercianti italiani. Da loro, ieri i negozi delle zone turistiche e le catene dei grandi magazzini più famosi erano tutti aperti già dalle prime ore del pomeriggio.

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