Roma - "Non sono un corvo, sono una delle poche che crede nella ripresa". Questa la risposta della presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, alle affermazioni del ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola, che aveva accusato il Centro studi di Confindustria di previsioni pessimistiche sull’andamento dell’economia. Poi l'invito: "Il governo faccia di più".
La risposta della Marcegaglia "Non mi pare di essere un corvo - ha detto Marcegaglia questa mattina a margine del congresso inaugurale della Bit, la Borsa internazionale del turismo, alla Fiera di Milano-Rho - sono anzi una delle poche che ancora crede che ala fine del 2009 si possa vedere un pò di miglioramento in questo Paese; noi spingiamo affinchè si possa uscire da questa crisi il prima possibile". Sulle critiche specifiche riguardo alle previsioni del Centro studi ha detto: "Abbiamo un Centro studi autorevole, riconosciuto da tutti. Le nostre previsioni sono assolutamente in linea con le previsioni che fanno tutti gli istituti internazionali. Qui non si tratta di infondere pessimismo, si tratta di fare le previsioni come sono, partendo dai dati attuali. Sono tra le poche voci che dice, auspica e spera che alla fine del 2009 usciremo da questa situazione".
L'invito al governo "Il governo faccia di più". L'invito della leader degli industriali non lascia lacun dubbio: "Noi abbiamo fatto alcune proposte specifiche sulle infrastrutture, sul tfr, sul credito. Sugli ammortizzatori sociali abbiamo riconosciuto che un risultato positivo è stato fatto". E ancora: "Pensiamo quindi - ha concluso - che in un momento come questo in cui il tema del debito è essenziale serva su alcuni temi specifici fare di più, come stanno facendo gli altri paesi europei".
Berlusconi: "Ne usciremo bene" "L’Italia se la sta cavando e uscirà dalla crisi meglio degli altri - ha assicurato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi - perché oltre ad essere dotata di un governo ottimista e fiducioso ha un popolo di risparmiatori". Secondo il premier, le misure che servono per fronteggiare la crisi economica dovranno essere "globali e coordinate", ma "ancora non ci sono interventi che appaiono efficaci e da tutti condivisi". Berlusconi ha, poi, fatto presente che ancora tutti "si stanno domandando il tipo di misure da adottare perchè non è facile. Certo - ha aggiunto - dovranno essere, ed è l’auspicio di tutti, delle misure prese da tutti. Bisogna cioè - ha spiegato il premier - agire in modo coordinato. Bisogna introdurre nuove regole di trasparenza e onestà nel mondo della finanza" e "bisogna evitare di cadere nella trappola dei protezionismi.
Quanto poi ai contenuti - ha concluso - si sta discutendo anche con le organizzazioni della finanza internazionale, ma non c’è ancora un intervento o più interventi che siano da tutti condivisi e che appaiano efficaci".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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