Marcegaglia al bivio di metà mandato

La manovra economica termometro del confronto tra Confindustria e governo. E della posizione che la presidente Emma Marcegaglia esprimerà con la sua relazione all’assemblea annuale. Il clima, in via dell’Astronomia, non è quello che si respirava a inizio aprile, quando al convegno di Parma la leader degli industriali aveva scandito 6 richieste, chiedendo al premier Silvio Berlusconi una risposta per il giorno dell’assemblea, cioè domani. Con la crisi europea, e una manovra di sacrifici messa in campo dal governo, non è più tempo di ultimatum. Il messaggio di Confindustria sarà quindi diverso: mentre ancora si lavora all’intervento di Marcegaglia, e si pesano i segnali di attenzione alle posizioni degli industriali recepiti nella manovra, il clima di fondo sembra essere quello di voler sottolineare che è il momento delle convergenze: un riferimento alla crisi in Europa per poi dire lo stesso del dibattito nel Paese. Messaggio che, secondo le attese degli industriali, Marcegaglia potrebbe voler implicitamente rivolgere anche all’interno di via dell’Astronomia: non è il momento delle divisioni.
Oggi il numero uno di Confindustria anticiperà all’assemblea privata la posizione che esprimerà domani all’assise pubblica, alla presenza di Berlusconi. Sono attesi 3mila ospiti e 300 giornalisti. Niente più ultimatum, dunque, ma neppure carta bianca al governo. Marcegaglia dovrebbe sciogliere a porte chiuse oggi, poi pubblicamente domani, il sì condizionato espresso sulla manovra. E confermerà un giudizio positivo solo, ha spiegato, se giudicherà le misure «serie e strutturate», con risposte anche per «supportare la produttività», e con sacrifici per tutti, quindi «tagli veri» anche ai costi della politica.
È un banco di prova per misurare la concretezza del rapporto con Palazzo Chigi, dopo i segnali positivi delle ultime settimane: il clima del convegno del 7 maggio a Treviso, con il leader della Lega, Umberto Bossi, e il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che poi si sono fermati anche a cena con Marcegaglia; ma anche il confronto sulla manovra, con una serie di incontri informali con lo stesso Tremonti.

Per l’assemblea privata odierna, all’ordine del giorno la relazione di Marcegaglia e dei vicepresidenti sul lavoro dell’ultimo anno, quindi l’approvazione del programma e della squadra per il biennio 2010-2012 (varati in giunta il 25 marzo). Nel comitato di presidenza entrano il numero uno di Fiat, John Elkann, con delega sui Paesi emergenti, e il patron di Mapei, Giorgio Squinzi con delega per l’Europa.

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