Da Marchionne allarme-incentivi: «Senza bonus fabbriche a rischio»

nostro inviato a La Spezia

Il «pendolare» Sergio Marchionne non rimpiange assolutamente la mancata presa di Opel e dalla portaerei Cavour, dove ha assistito al decollo della nuova Fiat Punto Evo, ribadisce che, in questo momento, è impegnato su due fronti: quello italiano, allo scopo di ottenere dal governo anche per il 2010 gli ecoincentivi, e quello americano che vede il Lingotto scommettere sul rilancio di Chrysler. In proposito Marchionne, che divide da mesi il suo tempo tra Torino e Detroit, presenterà entro ottobre all’amministrazione Obama il piano industriale di Chrysler. «In novembre – ha quindi ricordato – illustrerò i dettagli alla stampa e alla comunità finanziaria».
Il top manager, giunto a La Spezia insieme al presidente Luca di Montezemolo, ha confermato nel 2011 l’anno del ritorno dei modelli italiani negli Stati Uniti «ma in maniera molto più profonda» rispetto alle aspettative. L’unica anticipazione relativa al piano prodotti, in linea con la strategia «verde» di Barack Obama, riguarda le auto elettriche. «Chrysler ha investito parecchio in questa tecnologia – ha precisato - e noi saremo presenti con un modello pronto per essere commercializzato». Per il gruppo, sempre stato piuttosto freddo sul tema, si tratta di una importante svolta. «Come arriveremo a produrre 6 milioni di veicoli tra Fiat e Chrysler? Con le nostre forze - ha risposto il “doppio” amministratore delegato – perché il gruppo non necessita di capitali aggiuntivi. Lo Stato americano ha garantito il ritorno di Chrysler e, da parte di Fiat, non vedo la necessità di battere cassa alla famiglia Agnelli. Exor ha il diritto di scegliere che cosa vuol fare e, da parte mia, non voglio interferire nella gestione della holding».
Il capitolo ecoincentivi, ora. Marchionne ha dato ragione al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, sul fatto che il problema del sostegno al mercato dell’auto non è solo italiano o francese, ma riguarda l’intera Unione europea. Vero è, comunque, che «se l’attuale formula dei bonus non sarà riproposta nel 2010, la situazione è destinata a peggiorare». «Se non si vengono macchine – ha aggiunto Marchionne – scende la produzione e, alla fine, si è costretti a chiudere le fabbriche». La massimizzazione delle sinergie per abbattere i costi sarà la colonna portante dei piani di sviluppo di Chrysler e Fiat (quest’ultimo sarà presentato subito dopo quello americano), che necessariamente dovranno viaggiare in sintonia. «Il futuro è pieno di incertezze – ha spiegato il top manager - perché il business con il quale ci confrontiamo asciuga rapidamente capitali. Per noi costruttori è necessario sfruttare al meglio e condividere le piattaforme». Per il top manager, infine, è tempo di rivedere gli incarichi extra Fiat alla luce dei nuovi impegni. E dopo aver annunciato che non si ripresenterà per la rielezione del board di Ubs il prossimo anno, ha invece affermato di voler restare alla presidenza della Sgs.


Sulla novità presentata ieri a la Spezia, è intervenuto il presidente Montezemolo: «La Punto Evo - ha commentato - è la risposta giusta al momento giusto». La Punto Evo, pure destinata al mercato Usa, sarà in vendita dal 10 ottobre a un prezzo di listino di 9.500 euro, incentivi compresi.

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