Marchionne dà l’ultimatum ai sindacati: martedì si decide

«Sono d’accordo con Marchionne: l’8 giugno vi sono gli elementi per chiudere positivamente la trattativa». Il segretario della Fim Cisl, Bruno Vitali, apre positivamente all’amministratore delegato della Fiat sulla trattativa per il futuro dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco. «Da parte sindacale si è data ampia disponibilità per la flessibilità e il maggiore utilizzo degli impianti come richiesto dalla Fiat; le soluzioni sono a portata di mano, servono ora le volontà da ambo le parti per l’intesa conclusiva», continua Vitali. «Più complicato è invece il capitolo che riguarda le deroghe al contratto nazionale richieste dalla Fiat e che non sono attinenti direttamente al maggiore utilizzo degli impianti. Serve buon senso - osserva Vitali -. La Fim è pronta a fare la sua parte, affinché ci sia un accordo sostenibile tra i lavoratori. Non vogliamo perdere questa opportunità - ha concluso Vitali - per dare occupazione e un futuro industriale all’area campana». E il referendum ipotizzato dalla Fiom? «Se martedì arriveremo tutti a un’intesa, non abbiamo nulla in contrario a interpellare la base attraverso referendum. È già accaduto in altre occasioni. Il problema, piuttosto, è costituito dal fatto che i lavoratori sono tutti in cassa integrazione, con evidenti difficoltà per votare».
In mattinata a Torino l’ad del Lingotto Sergio Marchionne aveva ribadito: «È l’ultima chiamata. Il tempo è finito» a proposito dell’incontro in programma martedì tra azienda e sindacati sul futuro dello stabilimento di Pomigliano. «Non stiamo minacciando nessuno - ha aggiunto Marchionne - ma bisogna andare avanti. A chi gli domandava se l’obiettivo sia arrivare a un’intesa con tutte e quattro le sigle sindacali, l’ad di Fiat ha risposto: «Ci deve essere una base solida per andare avanti. Non vogliamo dividere le posizioni dei sindacati, non risolviamo niente. Ci vuole l’impegno di tutti - ha detto ancora - e uno sforzo enorme». Marchionne ha quindi osservato: «Sono tornato questa mattina dall’America e l’atteggiamento è completamente diverso». È un po’ deluso? «Come italiano - ha risposto - mi dispiace molto».

Critico il segretario nazionale della Fiom, Giorgio Cremaschi: «La Fiat sta usando la crisi a Pomigliano D’Arco per distruggere il contratto nazionale di lavoro e per ritagliarsi un proprio contratto». «La Fiat sta facendo una scelta politica mai vista: cerca di conseguire meriti - ha aggiunto il segretario dei metalmeccanici Cgil - con chi nel governo e nella Confindustria vuole liquidare il contratto nazionale».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica