Marchionne: «Pronti a lavorare con Roma, ma non illudiamoci» E Ubs affossa il titolo

Fiat è pronta a discutere con il governo e con le parti sociali sulle strategie future del gruppo in Italia, ma è necessario fare i conti con la realtà che è cambiata e che richiede un riallineamento della capacità produttiva. Lo ha detto l’amministratore delegato Sergio Marchionne a margine della visita al Centro ricerche Fiat del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. «Abbiamo un piano industriale intelligente e riusciremo a portare la capacità produttiva del Paese avanti. La cosa importante è cercare di non difendere tutto. Non possiamo tornare a una realtà che non esiste più».
Ricordando, poi, che Fiat nei sei stabilimenti in Italia produce l’equivalente di quello che fa in un solo impianto in Brasile, Marchionne ha sottolineato «l’impegno a risolvere tutti i problemi associati al riallineamento della capacità produttiva». «Siamo disposti - ha precisato - a lavorare con il governo, con le parti sociali, e faremo tutto quello che è necessario, ma cerchiamo di non illuderci. Il mondo è cambiato». Il top manager ha anche aggiunto che «Fiat non ha richiesto incentivi al settore e ritiene che la decisione spetti solo al governo». Marchionne non ha voluto fornire dettagli sul piano che sarà presentato nell’incontro con il governo in programma a dicembre, smentendo che Fiat abbia ottenuto finanziamenti pubblici per l’accordo di programma su Termini Imerese.

A proposito della fabbrica siciliana, che alla fine del 2011 sarà destinata ad altre produzioni, la giunta regionale presieduta da Raffaele Lombardo ha deliberato un piano di interventi per circa 400 milioni da mettere in campo per sostenere il rilancio del sito.
In Borsa, ieri, il titolo del Lingotto ha ceduto il 4,85%, penalizzato da un report negativo di Ubs i cui analisti hanno portato la raccomandazione da «buy» a «neutral» con prezzo obiettivo ridotto da 12 a 11 euro.

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