Fiat è pronta a discutere con il governo e con le parti sociali sulle strategie future del gruppo in Italia, ma è necessario fare i conti con la realtà che è cambiata e che richiede un riallineamento della capacità produttiva. Lo ha detto lamministratore delegato Sergio Marchionne a margine della visita al Centro ricerche Fiat del ministro dellIstruzione, Mariastella Gelmini. «Abbiamo un piano industriale intelligente e riusciremo a portare la capacità produttiva del Paese avanti. La cosa importante è cercare di non difendere tutto. Non possiamo tornare a una realtà che non esiste più».
Ricordando, poi, che Fiat nei sei stabilimenti in Italia produce lequivalente di quello che fa in un solo impianto in Brasile, Marchionne ha sottolineato «limpegno a risolvere tutti i problemi associati al riallineamento della capacità produttiva». «Siamo disposti - ha precisato - a lavorare con il governo, con le parti sociali, e faremo tutto quello che è necessario, ma cerchiamo di non illuderci. Il mondo è cambiato». Il top manager ha anche aggiunto che «Fiat non ha richiesto incentivi al settore e ritiene che la decisione spetti solo al governo». Marchionne non ha voluto fornire dettagli sul piano che sarà presentato nellincontro con il governo in programma a dicembre, smentendo che Fiat abbia ottenuto finanziamenti pubblici per laccordo di programma su Termini Imerese.
In Borsa, ieri, il titolo del Lingotto ha ceduto il 4,85%, penalizzato da un report negativo di Ubs i cui analisti hanno portato la raccomandazione da «buy» a «neutral» con prezzo obiettivo ridotto da 12 a 11 euro.
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