Marchisio illude Ma per la Juve è sempre notte fonda

TorinoSarà anche vero, come pensa la Juventus, che Pazzini non può determinare il successo di una stagione. Intanto, però, l'Inter gode e la Signora, battuta 2-1 in casa dall'Udinese, è di nuovo nel dramma: se il campionato finisse oggi, i bianconeri sarebbero settimi e parteciperebbero nuovamente ai preliminari di Europa League. Una disfatta: questo è quanto. Con i tifosi che hanno anche perso la pazienza: fischi per tutti e fegato spappolato.
Del Piero e Martinez sono quello che resta dell'attacco bianconero ed è con loro che Delneri inizia la partita. Il campo lo tiene meglio l'Udinese, nessun dubbio: sarà per quella maglia stile Olanda, ma l'effetto cromatico trasmette l'impressione di una squadra che sa perfettamente cosa fare quando è in possesso palla. La Juve è disordinata quasi sempre, anche se Aquilani prova a dare ordine senza ricevere tropo aiuto da Melo e da Marchisio: Krasic viene limitato da Armero prima e Domizzi poi, i due attaccanti ricevono pochi palloni e le sovrapposizioni che non ci sono diventano materiale per “Chi l'ha visto”. In compenso l'Udinese sfrutta tutto il campo e Sanchez mostra un paio di giocate degne del campioncino che già è. I portieri comunque non hanno troppo da fare, anche perché i friulani mancano di concretezza quando arrivano dalle parti di Buffon. La Juve prova allora a essere più concreta ma Bonucci, dopo aver rubato palla a metà campo, calcia a lato da buona posizione. Ci prova poi Del Piero di sinistro da trenta metri, ma Handanovic è attento: nulla cambia nemmeno poco prima di metà gara quando Isla, al termine della più bella azione del primo tempo, calcia a lato di destro da buona posizione. Per la Juve, insomma, la solita musica del "vorrei ma non posso": qualità rivedibile, tanta buona volontà ma gli interpreti dello spartito sono quelli che sono. Quello con le idee migliori alla fine è sempre Del Piero, il cui destro a giro a inizio ripresa sfiora il palo lontano: il fischiatissimo Di Natale («Juve? No grazie») resta comunque il perno intorno al quale gira l'Udinese, Pinzi assaggia i pugni di Buffon e poi è proprio l'uomo del gran rifiuto ad accarezzare il pallone facendolo terminare di un nulla sul fondo. La Juve appare in bambola, l'Udinese padrona del campo: siccome però il calcio è sport dove nulla è matematico, una delle poche azioni convincenti della Signora con un doppio scambio al limite dell'area porta Marchisio, dopo un tiro di Del Piero respinto, ad azzeccare una splendida girata al volo di destro. Vantaggio per certi versi fortunoso, ma così va il mondo e comunque la Juve se la gode per una manciata di minuti e nulla più: Buffon fa un mezzo miracolo su Di Natale, ma nulla può sulla ribattuta di Zapata. E allora si ricomincia con il canovaccio di prima, ovvero con gli arancioni a dominare fino a quando Sanchez danza sul pallone per poi battere Buffon facendo precipitare l'Olimpico in quel silenzio irreale sentito tante volte l'anno passato.
Archiviata la partita, oggi sarà anche detta la parola fine sul mercato low cost cui il bilancio obbliga Marotta. Pochi soldi per non dire altro e con ogni probabilità, dopo aver salutato Legrottaglie in procinto di trasferirsi al Milan, l'obbligo di tenersi Amauri: il numero undici, assente ieri sera, avrebbe infatti deciso di rimanere a Torino fino a giugno. Se gli insulti che gli sono stati rivolti ieri sera non gli avranno fatto cambiare idea, il brasiliano vestirà il bianconero per altri sei mesi. Lo ha confermato lo stesso Marotta nel prepartita: «Amauri vuole restare con noi, anche se abbiamo ricevuto offerte che gli sono state girate. Peraltro, noi potremmo prendere solo giocatori in prestito». Quindi anche la possibilità di arrivare a Matri si affievolisce: «Se Cellino vuole cederlo definitivamente (pare per 18 milioni, più la metà di Ariaudo, ndr), rimarrà un sogno». Resterebbe l'ipotesi Miroslav Klose, stagionato centravanti oggi panchinaro al Bayern Monaco e in scadenza di contratto, ma nessuno si scalda troppo al riguardo e allora «speriamo di recuperare al meglio Amauri e Iaquinta».

Un'ultima voce riguarda invece la fascia sinistra, che potrebbe arricchirsi dell'arrivo di Royston Drenthe, olandese in rotta con l'Hercules, società nella quale milita anche Trezeguet: da quelle parti gli stipendi non stanno correndo come dovrebbero e l'ex giocatore del Real Madrid ha già fatto presente di volere cambiare aria. Anche la Juve vorrebbe cambiare: la classifica, però.

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