Cultura e Spettacoli

Marcus Miller, quando il basso diventa una forza della natura

Marcus Miller, quando il basso diventa una forza della natura

Si sente che viene dalla scuola del Miles Davis postelettrico ( è responsabile di tutti gli arrangiamenti elettronici di Tutu) e ha un modo di suonare il basso che più trascinante non si può. Non a caso i fan sabato e domenica hanno sovraffollato il Blue Note di Milano dove l’artista replica stasera prima di ripartire in tournée. Uno show vibrante, con l’inarrestabile pastiche melodico-ritmico di Miller che guida il quintetto nei meandri del funky, del groove, del bebop, del rhythm and blues stradaiolo incrociando ora Stevie Wonder ora - inevitabilmente - Miles Davis (magnifica la lettura di Jean Pierre, introdotta da un lunghissimo ed emozionante duetto di basso e batteria). Miller, che personalizza lo stile di Stanley Clarke e quello di Jaco Pastorius, è un leader di debordante vivacità che, pur giocando con i virtuosismi e i suoni moderni, mantiene una perfetta integrazione tra le radici e i suoni cross over e lascia il giusto spazio a versatili artisti come Patches Stewart alla tromba e Gregoire Maret all’armonica.

Divertimento assicurato.

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