Luciana Baldrighi
Una cinquantina di dipinti di autori che vanno da De Rochi e Spilimbergo fino a Beltrame, Giunni e Consadori. Sullinvito spiccano i colori di Carlo Vitale, «Una finestra su Camogli», un olio del 1972, dove ci sono barche, ombrelloni e moli. Di Giunni un prato verde, «Terra destate», la terra con zolle e a tratte erba tenera; di Beltrame un paesaggio, «LAlpe di Siusi», e venti vasi di fiori sempre dello stesso autore; di Luigi Brambati una Bretagna con un gruppo di pescatori sulla spiaggia con le loro donne che guarda il mare in attesa del bel tempo; di Consadori due splendide opere a olio, «Grado» e «Burano», sempre con pescatori e reti.
In tema con questi bravi autori, di Adriano Di Spilimbergo una «Spiaggia» e il «Lago di Saint Moritz»; di Ugo Vittore Bartolini «Veduta da Tallaro»; «Giardino a Clusone» di Ezio Pastorio (cremonese ma milanese dadozione, classe 1911), antesignano di una scuola di pittura a cavallo tra tradizione e innovazione del 1990.
Un paesaggio del Lago di Garda si distingue per colori e tratto e porta la firma di Chiara Luraghi, poetessa indiscussa di un classicismo raffinato. Non mancano anche due volti della Felicita Frai di cui uno ornato di rosse ciliege, un inno allestate: «Tempo di ciliege» del 1980. Il realismo trasfigurato, «Frutti destate» del 2004 di Vito Melotto, cattura lattenzione per un intimismo quasi mistico; luso della spatola conferisce insieme alla materia una dimensione specifica a dir poco aurea. La mostra, che chiude la stagione alla Galleria PonteRosso di via Brera 2, comprende anche alcuni dipinti di giovani pittori del Premio Carlo Della Zorza tra cui Letizia Fornasieri, Tiziano Lombardini, Enrico Suzzani e Vittorio Carradore. Una mostra dagli eventi intrecciati, vuoi che siano esseri umani, oggetti o paesaggi, il tutto in un contesto esteriore che coinvolge la generazione attiva del dopoguerra, sempre alla ricerca di una soluzione appagante di vita, freschezza e prospettive. Uno scenario, ripeto, dove cambiano profondamente gli aspetti storici, naturali, geografici, sociali; quadri ricchi di sentimento e gioia, scorci di vita rubati al quotidiano che ci lasciano uno straordinario itinerario per immagini, una visione classica e anticlassica che ci dà lillusione che nulla è cambiato: odori, sapori, scenari.
Ciò che alla fine emerge è questo senso panico della natura amica e degli elementi, un connubio fecondo in cui il realismo si veste di metafisica e la metafisica assume i colori forti del paesaggio circostante.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.