«Il mare di Genova? Sempre più sporco»

«Il mare di Genova? Sempre più sporco»

«Non c’è più l’affluenza degli anni precedenti», si lamentano in coro i gestori degli stabilimenti balneari. «Per forza - tuona Alberto Gagliardi, consigliere comunale di Forza Italia, già sottosegretario agli affari regionali del governo Berlusconi - si vede a occhio nudo che il mare è sporco. La gente se ne sta a casa perchè non è più attratta dall’acqua. Se uno non ha una cabina, si guarda bene dall’andare in spiaggia. Ma gli operatori stanno zitti perchè se lanciano l’allarme, perdono i pochi clienti che hanno ancora. E il Comune tace». Già. Lo ha ammesso anche l’Arpal (l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) che il 78 per cento dei fanghi trattati dai depuratori risulta fuori legge e solo 8 su 10 funzionano. «Tutti i nodi vengono al pettine - insiste Gagliardi - la sinistra ha sempre rimandato la soluzione dei problemi. Uno dei grandi fallimenti della giunta Pericu è stato la gestione dei depuratori. Fino a un anno fa l’assessore Seggi diceva che era tutto risolto. Si è visto». Il consigliere azzurro bacchetta anche Iride (ex Amga): «Se a gestire i depuratori fosse stato un privato, avrebbe passato sicuramente dei guai.

Bisogna fare in modo che questa società, quotata in borsa, investa le giuste risorse per interventi mirati che rendano più efficienti i depuratori». Anche perchè i contribuenti genovesi continuano a pagare tariffe sull’acqua non da poco. «Esatto, è la solita presa in giro dei cittadini», chiosa il vice presidente della Sala rossa.

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