MARGINI A CAPO DEI «SOVIET» DI PALAZZO TURSI

C’era una volta Mario Margini, assessore regionale all’industria e segretario ligure dei Ds, che passava per essere un liberale nell’ex partito comunista. Si trattava chiaramente di un ossimoro linguistico.
Ultimamente, è chiaro come fosse anche un ossimoro concettuale. Nel senso che Margini, ormai presissimo dal ruolo di supporter di Marta Vincenzi, dopo esserne stato uno dei papabili antagonisti alle scorse elezioni comunali, è diventato una specie di capo dei Soviet di Tursi.
Penso, ad esempio, alle energie che Margini profonde, insieme a Marta che lo considera una specie di ministro dell’Economia del Comune, una specie di Colbert di via Garibaldi, per dire che a Sestri Ponente si possono costruire navi da crociera e nient’altro che navi da crociera (o militari). Proposito bellissimo, non fosse che gli ordini di nuove navi latitano a livello mondiale e, tranne che Margini li faccia direttamente lui, non sembra che gli appelli dell’assessore genovese possano sovvertire l’andamento del mercato universale. E allora, speriamo che a Sestri restino le navi di Fincantieri, ma festeggiamo anche eventuali altre attività industriali, dalla navalmeccanica in generale, riparazioni comprese, ad altri insediamenti che possano utilizzare questi spazi dando lavoro (e non semplicemente posti, concetto molto diverso) e utili, con un’utilità dal punto di vista industriale.


Ecco, dopo questa prima trovata, ora Margini è andato oltre e a Monica Zunino del Corriere Mercantile ha confessato tutta la sua allergia alle privatizzazioni.
Personalmente, da liberale, sono perfettamente d’accordo con Giuliano Ferrara (...)

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