«Mariangela era cambiata: nervosa e irascibile»

Fino a qualche tempo fa Mariangela era una donna solare, che aveva accettato il suo calvario con molta rassegnazione, racconta chi l’ha conosciuta; una donna che a dispetto delle condizioni meteorologiche, era sempre in giro con l’anziana madre in carrozzina. Insieme a fare la spesa o a prendere il cappuccino al bar; in chiesa così come alle manifestazioni pubbliche. «In quella casa mancava un uomo: vedova la mamma, malato il fratello tutte le responsabilità ricadevano su di lei – spiegano i vicini -; i servizi sociali del comune non si sono mai interessati a questa famiglia, che veramente ne aveva bisogno. Se l’avessero fatto, se avessero avuto maggiore sensibilità, probabilmente la tragedia si sarebbe potuta evitare». Negli ultimi tempi Mariangela era però cambiata, sorrideva sempre meno e sul suo viso gli anni si erano abbattuti in un solo colpo. «Non si lamentava mai per la malattia della mamma costretta da anni per un ictus sulla sedia a rotelle – ricordano in paese -; non ne parlava volentieri, ma se lo faceva alleggeriva il peso che portava con qualche battuta, per sdrammatizzare la situazione. Da quando invece anche il fratello ha cominciato ad avere problemi di deambulazione, si è sentita persa e sperava che il comune s’interessasse un po’ a loro, alle persone in stato di bisogno, piuttosto che spendere i soldi in piazze e monumenti». Poche ore prima del delitto Mariangela era uscita di casa per raggiungere un negozio vicino. Le serviva del latte e dei biscotti. «Era tesa, nervosa, irascibile – testimoniano nel punto vendita -; si vedeva proprio che non ce la faceva più a reggere la situazione a casa.

Non aveva però certamente l’aria di chi sta pensando a ciò che avrebbe fatto più tardi. Probabilmente la sera dev’essere successo qualcosa che ha fatto scattare in lei la voglia di farla finita, insieme a tutta la famiglia».

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