L'Avana - Una “Madonna dei gay” s’aggira a Cuba, luogo politico-geografico macho per antonomasia. E’ Mariela Castro, la bruna e affascinante nipote del Comandante Fidel, ultima icona del comunismo militante. Figlia di Raùl, l’intraprendente signora, che ha avuto tre figli da tre uomini differenti e che, attualmente, risulta sposata con un italiano, da un decennio si batte per i diritti degli omosessuali.
A maggio, per la prima volta nella storia dell’isola, ha sventolato all’Havana la bandiera arcobaleno dei gay. “Vogliamo che le differenze sessuali di ogni singola persona vengano rispettate”, ha dichiarato Mariela, soprannominata”La Madonna dei gay”. Rivoluzionaria per il regime rivoluzionario stesso, la Castro desta scalpore anche alla tivù di stato, con il programma d’educazione sessuale per adolescenti cubani, significativamente intitolato “Pubertà”.
Negli anni Sessanta, del resto, gli omosessuali erano confinati in appositi lager, costretti ai lavori forzati e a potenti “cure” a base di chimica evoluta. Il regime castrista, infatti, riteneva l’omosessualità un’autentica malattia.
Oggi, invece, gay e lesbiche passeggiano, mano nella mano, per le strade dell’Havana, mentre i trans cambiano sesso a spese dello stato. Soltanto di domenica Mariela rinuncia a fare la pasionaria: riunita la famiglia allargata intorno al desco, papà Raùl resta un patriarca all’antica. Che santifica il giorno del Signore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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