Comincia interpretando una ragazza libanese che non abdica alla speranza, si inoltra sulla Via della Poesia, prosegue il suo viaggio dautrice su «un treno di voglia / sul tratto impegno /perseveranza». Dedica un brano a Welby, alla sua sopravvivenza meccanica e alla sua morte agognata, e un altro a Gli ultimi, «senza più niente / sopra i destini pagati imbarcati», insomma i clandestini che sbarcano in Italia in cerca di un Eldorado inesistente. E di brano in brano cita, a mo di epigrafe, Schopenhauer, Frost, Sartre, Hugo.
Insomma ecco, dal talento eccentrico, meno male, di Mariella Nava un album pieno dumori, impegno civile, risentimento, speranza, cultura. Un album che non dispiacerebbe a un De André, per la genuinità pensosa dellimpegno sociale e per il gusto intelligente dellallegoria.Mariella Nava Dentro una rosa (Nar-Edel)
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