Luomo dei miracoli è tornato e, dopo 21 mesi di blablabla nei salotti televisivi, ha deciso di rimettersi in discussione in quello che da oltre 40 anni è il suo mondo: il calcio giocato. Pier Paolo Marino riprende la strada interrotta nel settembre 2009 quando, dopo un quinquiennio di intenso e duro lavoro per far risorgere il Napoli fallito, rescisse consensualmente il contratto col presidente De Laurentiis. Divergenze dopinioni, dissero tutti, ma la realtà è che Marino aveva visto dissolversi il progetto Napoli basato sulla crescita di tanti giovani italiani per supplire allinvasione degli stranieri. E ora lAtalanta neopromossa, un club che coi giovani ha un feeling particolare. «Sono felice ed emozionato anche se ho 31 campionati alle spalle», afferma il 56enne avellinese nuovo direttore tecnico dei bergamaschi. «Rientrare in una società così aristocratica, gloriosa e dal ranking importante, per me è motivo dorgoglio anche perchè penso che sia un club in cui si possa operare bene. Lavorerò sui giocatori in prospettiva».
Forse sui giovani in previsione della ipotetica retrocessione dellAtalanta per il calcioscommesse? Non ci casca Marino e sorridendo replica: «Sono sicuro che giocheremo in A e quanto a Doni, resterà con noi, è la nostra bandiera. Lo stimo, lavrei voluto con me sin dai suoi inizi e lho anche cercato quando con lUdinese giocammo in Uefa, ma lui preferì restare a Bergamo». Marino si guarda anche indietro e ricorda i grandi presidenti che lhanno adottato: «Scibilia, Ferlaino passionale e geniale, Viola che è stato un maestro di moralità e professionalità, De Laurentiis, ma soprattutto limprenditore Pozzo che mi considera uno di famiglia, affetto da me ricambiato». Come, strano ma vero, si scopre un sottile filo che unisce Marino a Luciano Moggi, col quale in passato i rapporti furono burrascosi. «In un suo intervento mi ha citato come miglior dt in circolazione», precisa il neodirigente bergamasco, «e gliene sono grato. Malgrado i nostri contrasti, la stima tra noi cè sempre stata, anche lui mi ha insegnato qualcosa e alla fine il tempo è galantuomo».
Ma guarda lontano Marino ed esalta limportanza del vivaio: «Il progetto dellAtalanta mi ha intrigato per serietà, passione e voglia di fare da parte della proprietà. Queste strutture che già conoscevo nel passato e che ora, con lavvento di Percassi, sono state ulteriormente potenziate, sono allavanguardia per valorizzare al meglio i giovani nonostante qualche difficoltà negli ultimi anni».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.