«Mario, non fare cassanate Io non ho mai vinto nulla»

MilanoAntonio Cassano che idea si è fatto delle difficoltà che Mario Balotelli sta incontrando all’Inter?
«Bisogna capirlo, è ancora molto giovane ed ha tutto il tempo davanti per migliorare. Anch’io a quell’età ero esaurito, ora molto meno. Però è giusto che capisca che nemmeno a diciotto anni tutto ti è dovuto: segua i consigli di Mourinho e dei compagni che gli vogliono bene e ce la farà».
Si riconosce in lui, c’è qualcosa in cui vi assomigliate?
«Di sicuro non fisicamente… In comune abbiamo l’istintività. Lo conosco, lui è davvero un bravo ragazzo ma si lascia trasportare dalle emozioni. L’esperienza lo aiuterà a migliorare, gli manca solo quello perché è il giovane più bravo che ci sia in circolazione. Se proprio l’Inter lo deve dare via, magari venisse alla Samp!».
Si ricorda quanti errori ha fatto ai tempi delle sue «cassanate»?
«Tanti, potrei scriverci un altro libro. Spero che Balotelli ne faccia meno e non finisca come me che mi ritrovo a non aver vinto nulla ed essere insultato in ogni stadio d’Italia».
Lei come ha fatto a mettere la testa a posto?
«Principalmente per merito mio, anche se devo ringraziare tante persone: dal mio agente Bozzo sino al mio preparatore. Ma è fondamentale anche trovare la donna giusta, come è capitato a me. Ora ho svoltato e meno male, se no non so in quale carcere mi avrebbero chiuso…».
Cassano, nuovo testimonial Diadora, pensa ancora a una chiamata in Nazionale per i Mondiali?
«È da quando sono professionista che penso alla Nazionale, il problema non è mio».
Il problema è forse Lippi?
«Lippi chi? Ah, Claudio, il conduttore… bravo, molto bravo. Marcello? Se lui non conosce me (Il ct un mese fa all’ennesima domanda su Cassano rispose “Chi?”, ndr), io non conosco lui. È da quando è tornato alla guida della Nazionale che ho capito che non sarei più stato convocato».
Non le ha dato fastidio che pochi azzurri abbiano provato a convincere il ct a convocarla?
«Forse ha dato più fastidio ad altri sentire circolare il mio nome, e non parlo di calciatori. Se però nessuno ha parlato bene di me evidentemente gli ho rotto talmente le palle che non ne potevano più! La realtà è che nel calcio vanno avanti i burattini che dicono sempre sì, io invece sono una primadonna e la diplomazia non abita a casa mia».
Quindi per chi tiferà in Sudafrica?
«Io tifo Italia, anche se non gioco rimango un tifoso degli azzurri».
Domani la Sampdoria avrà l’occasione di togliere lo scudetto alla Roma, lei chi pensa vincerà il titolo?
«Premesso che penso solo alla mia squadra e al traguardo storico che vogliamo raggiungere, credo sia favorita l’Inter perché ha più possibilità di vincere le quattro partite che restano anche perché la Roma deve giocare proprio contro di noi... Poi chi vince vince, non ho preferenze».
Cosa ne pensa del gesto di Totti verso i tifosi laziali?
«È stata una cosa goliardica, credo che anche i tifosi della Lazio avessero preparato qualcosa in caso di vittoria. Scherzando dico che mi spiace non sia stato squalificato, così non avrebbe giocato contro di noi. Ma almeno così potrò salutarlo in campo».
Sorpreso dalle sostituzioni di Totti e De Rossi nell’intervallo del derby romano?
«Ranieri in quell’occasione ha dimostrato di avere due cocomeri sotto. È un allenatore che stimo molto, quando era alla Juventus voleva anche portarmi a Torino».
Da ex-romanista, se domani segnasse esulterebbe?
«Perché non dovrei? Ogni volta che vado a Roma l’intero stadio insulta me e la mia famiglia. Se i tifosi non mi rispettano, io non rispetto loro».


Al termine della stagione, Champions o Europa League che sia, il suo destino rimane la Sampdoria?
«Il mio futuro è blucerchiato. Mi dite che la Juventus è interessata al dg Marotta e a Pazzini, buon per loro ma io rimango qui. Genova è una scelta di cuore e una scelta di vita».

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