Da sei anni, ormai, compagni di viaggio, il Piccolo Teatro e la compagnia marionettistica Carlo Colla e figli realizzano un sogno che fino a poco tempo fa solleticava solo lambizione degli unici depositari dellantica arte di tradizione milanese. Ecco come, spinti dalla volontà di diffondere questo patrimonio, lassessorato alla Cultura di Milano, la Regione e Europea Mozartways, hanno sostenuto la realizzazione del Festival Mozart e le marionette, in scena domani al Teatro Grassi.
Nellambito della numerose manifestazioni promosse in Europa per celebrare il 250esimo anniversario dalla nascita del compositore austriaco, anche la città, dunque, rende omaggio a Mozart.
«Il Teatro Piccolo - dichiara di direttore artistico Sergio Escobar - prosegue la felice collaborazione coi Colla; grazie al Comune e a questa compagnia ho realizzato il mio desiderio di coniugare Mozart alle marionette che mi stregarono a Salisburgo. È così che abbiamo progettato un Festival di marionette sicuramente non semplice, costoso, complicato e molto delicato». «È importante per noi Colla - racconta il direttore artistico del Festival e della compagnia, Eugenio Monti Colla - rivisitare un grande autore come Mozart attraverso il mondo delle marionette. È in effetti la prima volta che viene promosso un festival a tema, scoprendo anche come il teatro danimazione possa affrontare dignitosamente le grandi tematiche. Fu un gruppo di austriaci a chiedermi perché non avevo ancora affrontato un tema come quello mozartiano; da qui ho cercato di proporre qualcosa di originale».
Scantonando il rischio di imitazione e etichettandosi di originalità, il direttore artistico Eugenio Monti Colla ha intrapreso, come primo approccio a Mozart, lo studio dellallestimento de Il sogno di Scipione. «Partendo dalla dimensione onirica dellopera come pretesto, ho rivisitato la baroccheria del lavoro inedito dando alla luce una complessa macchina, non di certo ad un teatro in miniatura». Novantotto marionette tra cui tre tenori, saranno le protagoniste dal 30 marzo. Ma a tenere a battesimo il Festival, non potevano mancare i Figli dArte Cuticchio, testimoni e rappresentanti dellantichissima tradizione del teatro dei Pupi nata dallarte della famiglia palermitana Cuticchio. Il 27, (con replica il 28), con Don Giovanni la compagnia siciliana ha conservato lambientazione settecentesca. Un mixer di arte che ha rinvigorito una tradizione giunta quasi alla fine della sua storia. Il dialogo tra differenti linguaggi, tra il mondo del teatro di animazione e quello musicale prosegue con Il flauto magico, spettacolo allestito da Amsterdam Marionettentheater. In lingua tedesca, con sottotitoli in italiano, è la lettura di una compagnia marionettistica che, ispirandosi allantica tradizione classica delle marionette e a un originale teatro, trascende ogni barriera.
A chiudere il Festival la compagnia marionettistica di Praga, ha offerto ancora grande vigore al genere marionettistico, da qualche tempo dimenticato, con lallestimento del Don Giovanni.