Il marito diventa una donna, la moglie se la risposa

Joyce e Bernardette, coniugi inglesi insieme da 38 anni, ora celebreranno le nozze come coppia omosessuale: lui, ex ricercatore, ha cambiato sesso nel ’91

Lorenzo Amuso

da Londra

È l’ultima frontiera dei Pacs. Tra gli omosessuali britannici che nei giorni scorsi si sono precipitati negli uffici comunali per notificare l’intenzione di unirsi in matrimonio c’è una coppia strana. I futuri coniugi si chiamano Bernardette e Joyce, e sono due anziane signore residenti a Woodford Halse (Inghilterra dell’Est). Vivono assieme da quasi quattro decenni: sono sposate da 38 anni. Ora, però, dopo l’approvazione del Civil Partnership Act, hanno deciso di aggiornare il loro stato civile. Sì, perché in verità Bernardette, 76 anni, fino al 1991 si chiamava Bernard ed era un ricercatore fisico in pensione, già consulente scientifico del governo Thatcher. Marito di Joyce, vedova del suo migliore amico, nonché patrigno acquisito dei loro due figli, proprio quell’anno Bernard decide di cambiare sesso inseguendo una natura repressa per tutta la vita. Joyce ha accettato la drastica decisione, e i due hanno proseguito la convivenza, non più come marito e moglie, ma «come due sorelle». Prima di regolarizzare nuovamente, nel municipio di Northampton, il loro rapporto, Bernardette e Joyce sono stati costretti a vivere il passaggio del divorzio. Un atto dovuto per consentire a Bernardette di farsi fare un nuovo certificato di nascita che attesta il cambio di sesso, necessario per la registrazione alle liste per le unioni civili. «Ho atteso questo momento per 71 anni - ha confessato Bernardette al Sun -. Oggi mi sono guardata allo specchio e ho detto sì, finalmente ce l’hai fatta. Quando ero piccolo uno psicologo disse ai miei genitori di “fare di me un uomo” o sarei diventato omosessuale. Io ho sempre saputo che ero diverso, ma ho dovuto tenerlo nascosto, perché allora le cose erano diverse». Tempi in cui l’omosessualità in Gran Bretagna era ancora un reato. Adesso è cambiato tutto. Ma la loro vicenda fa discutere: i giornali s’interrogano e loro sono finiti in prima pagina. Perché questa è una storia al limite. Per qualcuno quel limite lo supera. Per molti è «sbagliata».
Bernardette e Joyce sono una delle prime coppie omosessuali a beneficiare della nuova legislazione, entrata in vigore lo scorso 5 dicembre, ma attiva dal 21, quando saranno trascorsi i 15 giorni di pubblicazione previsti. Nel testo della legge, varata dal Parlamento e firmata a novembre dello scorso anno dalla Regina, non viene mai usata la parola «matrimonio». Ma le unioni civili sono concepite per essere un equivalente legale del contratto matrimoniale, simile anche nella procedura, con lo scambio delle promesse nuziali, i testimoni, la possibilità di unire il proprio cognome a quello del partner. Ma soprattutto la nuova legge conferisce ai coniugi gli stessi diritti delle coppie sposate in materia di pensioni, eredità ed altre questioni legali.
Secondo le previsioni, nel giro di qualche anno saranno almeno 20mila le coppie gay che si presenteranno per registrare la loro unione. Tra le persone in attesa di pronunciare il «sì» c’è anche sir Elton John che il 21 dicembre convolerà a nozze con il suo compagno David Furnish nel municipio di Windsor. Così come l’europarlamentare Michael Cashman, che si sposerà a marzo con Paul Cottingham, sotto gli occhi del premier Tony Blair, ospite d’onore del ricevimento.

Approvata senza suscitare particolari controversie a livello parlamentare e percepita dai britannici come un dovuto riconoscimento dei diritti dei gay, il Civil Partnership Act fa discutere più all’estero che in Gran Bretagna. Complice la storia di Bernardette e Joyce, ex marito e moglie, diventati stranamente moglie e moglie.

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