Mark e David i «fratelli killer» della band inglese

Qualcuno pensa che i Dire Straits siano stati una vetrina allestita per l’autocompiacimento di Mark Knopfler. È lui la vera anima della band, lui che sceglie un suono pulito ma legato al rockabilly e al blues, nel fatidico ’77 sommerso dall’ondata punk. Al suo fianco ci sono il fratello David alla chitarra ritmica, John Illsey (commesso in un negozio di dischi) al basso, Pick Withers (che tanti anni prima suonava in Italia nei Primitives di Mal) alla batteria. Mark scrive e arrangia i primi brani, che Illsey incide su un nastro e invia a Charlie Gillett, critico musicale e celebre dj della Bbc voce del programma radiofonico Honky Tonk. Gillett, stregato da quella musica, comincia a trasmetterla tutte le sere, attirando l’attenzione di vari discografici. Parte così, nel ’78, con Dire Straits (che contiene Sultans of Swing) la sfolgorante carriera del gruppo. Seguiranno dischi miliardari come Communique (il disco dell’esplosione anche se inferiore al debutto), Making Movies, Brothers In Arms.
Proprio il disco-capolavoro Making Movies segna la prima, profonda crisi del gruppo. David Knopfler se ne va sbattendo la porta. Motivo? Il manager Ed Bickwell scarta sistematicamente le sue canzoni, e Mark ha eliminato o rifatto tutte le sue parti chitarristiche in Making Movies. David, dopo la lite col manager della band per le royalties sui diritti dei Dire Straits, ha tagliato completamente in ponti con Mark. Ha inciso una decina di dischi e continua l’attività in tono minore.

il suo ultimo cd è Ship Of Dreams e in questi giorni è in tournée in Inghilterra con la sua band, aprendo anche gli show di Donovan. Gli altri Dire Straits originali (e quelli che sono entrati dopo come Phil Palmer) fanno i session men professionisti. David Knopfler ha detto: «I Dire Straits sono solo una macchina per far soldi».

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