Roma - Una città a ferro e fuoco, 20 milioni di danni, 124 feriti tra le forze dell’ordine. Roma il giorno dopo si lecca le ferite ma il Pd mette sotto accusa la gestione dei disordini e denuncia la presenza di agenti infiltrati tra le frange dei violenti. Accuse respinte con indignazione dal Cocer dei carabinieri che chiede il ritiro delle dichiarazioni con tanto di scuse.
Il bilancio è pesantissimo ma secondo il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, le cose potevano andare molto peggio. «Poteva scapparci il morto», dice Maroni che respinge tutte le accuse di cattiva gestione e domani mattina riferirà sugli scontri in aula al Senato. «Si può dialogare con tutti ma non con violenti - denuncia il ministro -. A chi mi critica chiedo: che cosa avremmo dovuto fare? Usare i carri armati?».
Il titolare del Viminale evidenzia che ci si trovava di fronte a circa 2.000 persone, per la maggioranza provenienti dai centri sociali, decise a far scoppiare il finimondo, mischiandosi ad altri 20.000 manifestanti. Quello che preoccupa soprattutto il Viminale è che i «guastatori» stiano progressivamente alzando il livello dello scontro, dimostrandosi sempre più aggressivi e organizzati. É il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a sottolineare che da anni non si assisteva a scontri tanto duri. «A Roma erano presenti veri e propri professionisti della guerriglia di altissimo livello - dice Alemanno -. Degni di situazioni che ricordano il G8 di Genova o altri scontri avvenuti nel contesto europeo». In particolare il sindaco punta il dito contro una serie di gruppetti particolarmente agguerriti «provenienti dalla Campania» sui quali sono in corso accertamenti.
Non è ancora possibile una stima precisa dei danni subiti dalla capitale, dai commercianti e anche da privati cittadini ma Alemanno calcola almeno 20 milioni di euro. «Il Comune di Roma si costituirà parte civile contro coloro che hanno provocato questi incidenti e questi danneggiamenti - prosegue -. Non è accettabile che a pagare siano cittadini innocenti». Alemanno fa poi un appello a tutte le forze politiche affinché simili episodi non si ripetano più.
Ma l’opposizione ed in particolare il Pd preferisce puntare il dito contro Maroni e contro le forze dell’ordine. «A Roma c’erano evidentemente degli infiltrati che hanno messo a rischio i manifestanti e le forze dell’ordine - dice il presidente dei senatori Pd, Anna Finocchiaro -. Chi li ha mandati? Chi li paga? Chiediamo a Maroni di rispondere». La Finocchiaro a nome del Pd fa molte domande ma in realtà poi il Pd si dà pure le risposte. In una nota infatti chiede se «ieri a mettere a ferro fuoco il centro di Roma c’erano anche agenti travestiti».
Dubbi e insinuazioni che indignano i Carabinieri che chiedono le prove oppure invitano i parlamentari «a fare ammenda con pubbliche scuse ed a presentare le proprie dimissioni».
Interviene pure il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, che accusa la sinistra di aver «civettato» con i manifestanti pur sapendo che dentro i cortei «l’elemento violento non era marginale». La polemica del Pd sui presunti “infiltrati”, conclude Capezzone, spiega come mai il Pd perderà «per i prossimi 15 anni». F.A.
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