nostro inviato a Novara
Il pranzo della distensione è andato in scena lunedì scorso a Varese. Quando dopo settimane di tensione Giancarlo Giorgetti e Roberto Maroni hanno deciso di deporre le armi e guardarsi negli occhi. Un chiarimento, quello tra il segretario della Lega Lombarda e il ministro del Welfare, auspicato sì da Umberto Bossi ma pure dai due diretti interessati che, nonostante le divergenze di vedute, mai hanno fatto venir meno la stima reciproca.
Così, Giorgetti ha messo sul tavolo le sue perplessità sulle ultime uscite di Maroni, dallintervista a Repubblica nella quale si accusava parte del gruppo dirigente del Carroccio di «berlusconismo» a quella alla Stampa dove il ministro del Welfare prendeva educatamente le distanze dal segretario della Lega Lombarda. E Maroni ha replicato spiegando che si è trattato di «interventi mirati e ragionati» che avevano lobiettivo di calmare qualche giovane dirigente leghista che va sgomitando un po troppo al punto da essere ormai diventato una «scheggia impazzita». Affrontando pure la più delicata questione del rapporto privilegiato che lega Giorgetti a casa Bossi, che in più di unoccasione la pattuglia ministeriale ha percepito come una sorta di barriera di sicurezza. Insomma, lobiettivo di Maroni, questa la sua versione, non sarebbe mai stato Giorgetti ma qualcuno a lui molto vicino.
Nel mirino del ministro leghista ci sarebbe Marco Reguzzoni, giovane presidente della provincia di Varese, roccaforte storica della Lega. E già, perché se in molti ne apprezzano lintraprendenza con cui a soli 34 sta gestendo la provincia più cara al Carroccio, sono altrettanti quelli che puntano il dito contro il suo commissariamento della segreteria di Milano.
Insomma, Maroni ha voluto semplicemente dare «una scrollata» al movimento. Soprattutto dopo un incontro tra Reguzzoni e Roberto Formigoni. Il faccia a faccia, infatti, si sarebbe dovuto incentrare sui Mondiali di ciclismo che si terranno a Varese nel 2008 mentre Reguzzoni avrebbe approfittato della situazione per parlare in nome e per conto della Lega su temi di politica nazionale. Cosa che, oltre a far gioco al giovane dirigente leghista, fa comodo pure al governatore lombardo (che, in questi ultimi tempi, con il Carroccio ha rapporti quantomai conflittuali).
Così, chiarita la divergenza di vedute e - pare - risolto anche il problema dei rapporti preferenziali con il Senatùr, i due hanno ripreso a sentirsi con più frequenza. Organizzando insieme la registrazione dellintervento di Bossi a Porta a Porta che andrà in onda domani sera (e che è stato girato giovedì a via Bellerio).
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