Marrazzo pilotato sul caso Unipol? Piovono domande

Le intercettazioni telefoniche venute alla luce nella vicenda Unipol-Bnl, tra Consorte e l’ex ministro Piazza con chiari riferimenti a Marrazzo hanno provocato un imbarazzato silenzio da parte dei vertici della Regione e di tutta la maggioranza di centrosinistra che sostiene l’ex conduttore di Mi manda RaiTre. Ieri sulla vicenda è tornato il ministro della Sanità Francesco Storace, facendo ricorso all’ironia. «Sono contento - ha detto l’ex governatore a margine del Consiglio dei ministri - che sia stata riabilitata la Regione che ho governato perché penso che se mi fossi trovato io nelle intercettazioni telefoniche con Consorte avrebbero fatto la copertina del New York Times. Giustamente invece verso Marrazzo si usa sussiego e questa - ha concluso Storace - la vedo come una riabilitazione della Regione Lazio».
Anche Francesco Giro e Gianni Sammarco di Forza Italia hanno commentato il silenzio del centrosinistra alla Regione. «Premesso che non intendiamo fare processi sommari in base a delle intercettazioni ancora al vaglio dell’autorità giudiziaria - dicono in una nota congiunta i due esponenti azzurri - vogliamo rivolgere alla maggioranza di centrosinistra che oggi governa la nostra Regione una domanda politica: alla guida della giunta regionale del Lazio c’è il presidente Marrazzo o l’ex ministro socialista Angelo Piazza?». «A giudicare dal contenuto delle intercettazioni - affermano il consigliere politico di Sandro Bondi e il vicecapogruppo regionale di Fi - sul caso Unipol ci sembra di capire, ma potremmo sbagliare, che il Presidente della Regione Lazio venga sottoposto a un controllo esterno che contraddice non solo la volontà degli elettori che con il loro voto hanno scelto Piero Marrazzo e non altri, ma addirittura mette in dubbio i rapporti di lealtà all’interno della maggioranza di centrosinistra con il Presidente della Regione Lazio pronto a intervenire contro uno dei suoi maggiori alleati ovvero la Margherita di Francesco Rutelli, colpevole di osteggiare l’operazione Bnl-Unipol».
Giro e Sammarco precisano che «sono dubbi che formuliamo con assoluto rispetto verso il Presidente della Regione del quale noi riconosciamo l’autorevolezza della funzione elettiva, conquistata sul campo e con il voto degli elettori, mentre altri la mettono seriamente discussione». «Su questo punto politico - concludono gli esponenti di Fi - occorre fare chiarezza al più presto e non sulle pagine dei giornali ma nell’aula del consiglio regionale. Noi vogliamo sapere se è Marrazzo a governare il Lazio o qualcun altro».
«Vogliamo sapere con chiarezza - chiede, dal canto suo, il segretario della federazione romana di An, Vincenzo Piso - quale ruolo abbia svolto Unipol in merito alla competizione elettorale per l’attuale governo regionale, e cosa intendesse Consorte con la frase enigmatica, “poi può valutare chi gli ha dato una mano”, riferita a Marrazzo stesso.

Altrettanto inquietante ci appare il secondo aspetto di questa vicenda, che fa riferimento alle parole attribuite a Piazza, su un vero e proprio controllo mediatico esercitato dall’esponente dello Sdi, nei confronti dell’attuale presidente della Regione Lazio».

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