(...) che un indice della cultura di una città), è implicitamente un atto daccusa allassessore alla Cultura. Che, pensi un po, è proprio Marta Vincenzi. E ci piacerebbe molto che Marta, solitamente così loquace, intervenisse nel nostro dibattito. Che voi lettori avete portato a un livello altissimo, raro in questa città e in questa regione dove spesso si preferisce litigare piuttosto che ragionare e provare ad arricchirsi reciprocamente.
Ma, dette tutte queste cose, ribadisco quello che abbiamo sempre scritto. Proprio perchè non risparmiamo nulla a Marta, le riconosciamo volentieri i suoi meriti. E decisioni come la pulizia del Polcevera dove erano accampati i rom e lo sgombero a Marassi o le parole sulla moschea, che finalmente non viene derubricata a mera questione urbanistica o catastale, non sono un buon inizio. Sono un ottimo inizio.
Poi, certo, tante parti di Genova sono in condizioni disastrose e cè da lavorare moltissimo per riportarle alla loro bellezza insita. Il nostro sogno è che questo avvenga. Se toccherà alla Vincenzi farlo, saremo i primi ad esserne felici.
Credo sia il compito di un giornale. Sicuramente è lo spirito di questo Giornale che non ragiona mai con paraocchi idelogici. Il mio sogno è che diventi anche lo spirito della politica.