Davanti al portone di via Martignoni un buttafuori in camicia azzurra e cravatta blu fa la sua scelta: «Tu entri, tu no». Trascina su e giù la transenna con aria sbrigativa. Lasciando fuori i suoi concittadini, marocchini, in fila al consolato per sistemare i documenti. Cè chi ha bisogno del passaporto, chi di un semplice timbro per lavorare. Arrivano tutti i giorni allalba e restano in coda fino a sera. Il più delle volte senza ottenere nulla. «Se non paghi la tangente non vai da nessuna parte», bisbiglia Mohammed, arrivato alle 4 da Brescia. «Vede? Sono le 11 e sono ancora qui». Il risultato è che, ogni giorno, in questa piccola traversa di viale Marche centinaia di persone bivaccano, aspettano in auto, mangiano, organizzano mercatini. I residenti hanno scritto a tutti: questore, prefetto, vigili e Comune. «Abbiamo anche presentato decine di denunce», spiega Stella Occhetti Cortese. Così ieri la commissione Sicurezza di Palazzo Marino ha deciso di fare un sopralluogo e di incontrare il console, El Kadiri Boutchich. Mezzora per sentirsi dire che «ledificio è di loro proprietà - riporta il presidente Matteo Salvini -, ma il console vuole collaborare. Non può garantire lordine pubblico fuori, ma ha chiesto al questore una pattuglia fissa. Dato che il consolato serve 400 persone al giorno, la fila fuori è inevitabile: dentro non cè spazio per far aspettare la gente». Infine la promessa: «Diamo loro tre mesi di tempo. Se la situazione resta insostenibile, torniamo». «Da quando il consolato si è spostato qui le nostre case si sono svalutate del 40 per cento - dice Fiorella Brambilla, una residente -. Questa gente si ubriaca, litiga, sporca. E parcheggia davanti ai passi carrabili».
«Il 7 settembre ho sottoposto la questione al prefetto Lombardi e a Indolfi - fa sapere il vicesindaco con delega alla Sicurezza, Riccardo De Corato -. Ho inviato anche la documentazione fotografica. Il prefetto mi ha assicurato che il questore ha già emesso unordinanza per intensificare la vigilanza nella zona. Predisponendo un presidio dei vigili».Via Martignoni Casbah, il consolato marocchino ha ben poco di diplomatico
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