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Martins in nazionale E Mancini si arrabbia

«La Nigeria ha fatto pressioni sul ragazzo». Polemica con la Bpi

Nell’Inter che vuole tornare a vincere, c’è spazio per tutto. Anche per la scaramanzia. Così Roberto Mancini svela il perché della scelta di Varberg come sede del mini-ritiro svedese dei nerazzurri. «Sono stato qui con la Lazio – confessa il tecnico – l’estate che ha preceduto la conquista dello scudetto. In questi giorni avevamo bisogno di un posto tranquillo per lavorare e, se questo porta fortuna, tanto meglio».
L’Inter, però, sembra avere tali e tante risorse da poter prescindere dalla ricerca spasmodica della buona sorte. E Mancini lo sa. «Già alla fine della scorsa stagione avevamo imboccato la strada giusta ed è ora di puntare ai traguardi più grandi. Adesso dobbiamo preparare al meglio la Supercoppa e il ritorno del preliminare di Champions».
Durante la trasferta svedese, l’Inter sosterrà l’ultimo test prima della Juve, contro l’Elfsborg (domani). Senza Adriano e Martins, la «coppia dei sogni» nerazzurra. Il brasiliano è rimasto in Italia e prosegue la preparazione, mentre Oba-Oba è stato costretto a rispondere alla convocazione della propria Nazionale per l’amichevole contro la Libia. «In virtù delle regole Fifa, pensavamo di poterlo avere con noi – spiega un Mancio irritato –. Poi ci sono state pressioni sul ragazzo e abbiamo deciso di lasciarlo partire. Giocherà il 17, come tutti i nazionali (tra cui l’unico azzurro Materazzi, ndr) e tornerà il 18». A due giorni da Juventus-Inter.
Intanto, la società è alle prese con fastidiose beghe pubblicitarie.

La Banca Popolare Italiana ha utilizzato il logo nerazzurro per alcune campagne, ma senza avere la necessaria autorizzazione del club.

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