«Marvulli voltagabbana sulla riforma»

«Marvulli deve avere un sosia. Altrimenti non si capisce perché oggi critica la riforma dell’ordinamento giudiziario quando, invece, più di una volta è venuto nel mio ufficio per sollecitarne l’approvazione».
Così il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, replica alle critiche mosse dal presidente della Cassazione Nicola Marvulli alla riforma tanto voluta dal Guardasigilli. A chi gli chiede come mai, a suo giudizio, Marvulli abbia cambiato idea sulla riforma dell’ordinamento giudiziario, Castelli risponde: «Si vede che legge i sondaggi della Repubblica e dell’Espresso» sull’esito delle prossime elezioni politiche.
Quanto al giudizio negativo mosso dal primo presidente della Cassazione in merito alla legge Pecorella sull’inappellabilità delle sentenze, il Guardasigilli ritiene che le «osservazioni di Nicola Marvulli devono essere tenute in considerazione, se avrò ancora l’onere e l’onore di fare il ministro della Giustizia. Certo però - aggiunge il ministro Roberto Castelli - è difficile mettersi attorno a un tavolo e ragionare con una persona che un giorno dice una cosa e il giorno dopo un’altra».
«Credo che Marvulli - ha detto il ministro Castelli a margine della presentazione dei candidati della Lega Nord a Bergamo - al di là delle affermazioni poco urbane sul presidente Berlusconi, sia una persona stimabile con il quale ho avuto sempre un ottimo rapporto».


Se infine gli si chiedono particolari sulle volte in cui Marvulli si sarebbe interessato alla riforma dell’ordinamento, il ministro della Giustizia Castelli si limita a dire: «Più di una volta. È la mia parola contro la sua. Più di una volta Nicola Marvulli ha sollecitato l’approvazione della riforma dell’ordinamento giudiziario».

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