Marysol, la bimba nata dopo la morte della madre che si aggrappa alla vita

ComoHa appena un giorno di vita, Marysol Soraya, la bimba fatta nascere sull'ambulanza del 118 di Como mentre la mamma moriva per le ferite riportate in un terribile incidente stradale. Ha appena un giorno di vita, ma la sua commovente vicenda ha già fatto il giro di tutta l'Italia e all’ospedale Sant'Anna, dove si trova ricoverata in condizioni ancora molto gravi, se la coccolano con tutto l'amore possibile. Il reparto di terapia intensiva neonatale del nosocomio comasco è out per tutti, ma dietro quelle vetrate insonorizzate c'è un batuffolo che lotta disperatamente per sopravvivere e c'è un'equipe di medici e infermieri che sta dando fondo a perizia, competenza e umanità per riuscire in questo piccolo miracolo.
«La bambina - dice il primario Mario Barbarini - è in condizioni critiche ma stabili, ma siamo cautamente ottimisti. Dobbiamo valutare eventuali danni di carattere neurologico dal momento che non possiamo sapere per quanto tempo ha avuto carenza di sangue al cervello. Però i primi riscontri sono incoraggianti: l'attività appare normale e questo ci incoraggia. Solo fra un giorno o due, quando ridurremo la terapia farmacologica, quella con ipotermia e l'aiuto respiratorio potremo essere più precisi».
Marysol Soraya è oggetto intanto di infinite attenzioni dentro e fuori dall’ospedale comasco: in particolare gli infermieri del reparto seguono passo dopo passo l'evolversi del quadro clinico della piccola che in queste ore sta ricevendo le frequenti visite del papà Rosario e dei nonni paterni. Il giovane, che ha appena 21 anni come la sua compagna deceduta nel tragico incidente, è difeso da una cortina protettiva dei genitori. Il loro è un momento di intenso dolore e insieme di speranza: da una parte stravolti dal dramma per la morte di Maria Soraya Annibale, dall'altra aggrappati al sogno di assistere a un'evoluzione positiva del quadro clinico della bimba.
«La porterò in Sicilia e la seppellirò lì», ha detto ieri con un filo di voce Rosario Lunetta parlando della compagna. Seduto su una sedia a rotelle per le contusioni subìte nell'incidente di Gironico (in cui, lo ricordiamo, sono rimasti feriti anche i cinque giovani che occupavano l'altra autovettura scontratasi con la sua), protetto dai genitori e accompagnato da uno psicologo, il giovane operaio ha varcato per l'ennesima volta le porte del reparto dove è ricoverata la sua bambina. «Maria Soraya era bella, buona, sorridente e sempre pronta ad aiutare chiunque avesse bisogno», è il ritratto che il ragazzo ha fatto della compagna.

Una frase quasi rubata tra le lacrime di disperazione sue e dei genitori della giovane deceduta, arrivati ieri dalla provincia di Caltanissetta dove risiedono. C’è che chi racconta che non sapevano della morte della figlia fino al momento del loro arrivo a Como. Ora anche loro lottano con la piccola Marysol.

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