Maschera di cera

Tra i tanti horror che puntualmente vengono distribuiti nei cinema va segnalato l’interessante remake «La maschera di cera», portato al successo nel ’53 da Vincent Price. Nella nuova rivisitazione, si ipotizza che una coppia di squilibrati fratelli trasformi una cittadina abbandonata in un macabro museo delle cere le cui statue altro non sono che cadaveri (uomini da loro uccisi) ricoperti. In un film del genere, al di là della trama, ciò che conta sono gli effetti speciali che, in questo caso, si sprecano. Ecco perché, se si è appassionati del genere, farà piacere gustare la sezione dei contenuti speciali. In particolare, la featurette «Effetti speciali» sottotitolata in italiano, nella quale viene presentato un ricco backstage con approfondimenti sui segreti del trucco. Si scoprirà così come in realtà il regista abbia fatto, per ragioni di realismo, solo un minimo ricorso alla computer graphic.

Poi, se si vuole sorridere, oltre all’immancabile «gag-reel» che presenta gli errori sul set, va segnalato «Commenti cast» nel quale i giovani protagonisti disquisiscono ironicamente sulle varie scene girate fornendo dettagli interessanti sul «dietro le quinte». Da non perdere tra le idee originali, il promo del produttore col quale lo stesso Joel Silver racconta il film finendo spazzato via da una macchina in corsa.

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