Mascherini, l’arte della navigazione

Fedora Franzè

Anni Quaranta e dintorni, il sogno dorato e avventuroso di un transatlantico che si chiama Raffaello o Leonardo da Vinci: un mare immenso, l’Oceano Atlantico, da attraversare scivolando per 7 giorni lungo saloni progettati da architetti di grido, arredati dagli interpreti più in voga del nazionale interior design, tappezzati di arazzi e sculture da parete. Poi arrivare a New York, dove una folla impaziente aspetta di assistere all’attracco e trascorrere, a pagamento, qualche minuto dentro la nave.
Questo sogno americano che comincia da un viaggio di sapore mitico è invece la storia della «Società Italia di Navigazione», di ottocentesca tradizione ma riformulata e così denominata negli anni Trenta, che dura fino alle estreme conseguenze dell’affondamento dell’Andrea Doria, il disarmo della società nel 1984.
Ricordata oggi da una mostra sullo scultore Marcello Mascherini, di cui ricorre il centenario della nascita, quella storia rivive in frammento nelle opere e negli oggetti esposti nelle sale del complesso monumentale del San Michele. Le opere dell’artista sono disposte nello spazio allungato della Sala degli Arazzi, che ricrea, nell’accurata scelta dei pezzi d’arredo in accompagnamento alle sculture, l’atmosfera delle navi che le sfoggiavano. Mascherini ha dedicato buona parte della sua produzione all’arredo d’interni navale: sin dal 1930 assieme a Giò Ponti e fino ai tardi anni Sessanta, in un momento storico in cui le immense case galleggianti svolgevano il ruolo di vere e proprie ambasciatrici all’estero, non solo dell’efficienza dei cantieri navali italiani, ma dell’alta qualità dell’artigianato artistico, del recente design nostrano, della progettazione a tutto campo di ambienti stilisticamente omogenei. Come recita il cinegiornale - in uno degli spazi più nostalgici della mostra se ne può rivivere il fascino - l’intento del governo, della società di navigazione e degli architetti che vi collaboravano, era di dare «la massima impronta di uno stile italiano». E in effetti i transatlantici divennero prestigiose vetrine di un made in Italy che coniugava tradizione (ad esempio arazzi tessuti a mano ma su disegno di artisti contemporanei) e modernità di concezione, secondo una politica artistica siglata dallo stesso Ponti sulle pagine di «Domus». La mostra si articola in tre sezioni, ciascuna dedicata ad una nave diversa: L’Augustus per la quale venne realizzata la scultura parietale «La Pesca Miracolosa» e decorazioni di uno scalone di comunicazione in forma di foglie, d’elegante interpretazione naturalistica; la Leonardo da Vinci, da cui un trittico di figure allegoriche in bronzo oggi esposte riproponendone la continuità; la Raffaello, dal cui salone delle feste proviene il pannello in rame argentato «La vita», recentemente restaurato. Le opere di Mascherini, mai esposte in precedenza in antologiche sull'artista, sono state miracolosamente pescate nel mare delle opere «invisibili», perché sepolte, in questo caso, nei depositi del Dipartimento per i Beni culturali e paesaggistici ma destinate, sembra, ad un futuro di maggiore visibilità.


Omaggio a Marcello Mascherini. Fino al 26 aprile 2006 Complesso Monumentale di San Michele a Ripa (Cortile degli Aranci e Sala degli Arazzi) Via di San Michele, 22. Orario: lunedì-sabato 10-18. Informazioni: tel. 06 58434276. Ingresso gratuito.

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