Massa, prima pole da ferrarista libero

Nostro inviato a Sepang

Non sono test invernali, stavolta Felipe Massa è davanti al compagno per davvero, in qualifica, in un gran premio duro e difficile, forse il più faticoso. Stamane, ore undici italiane, quando la corsa malese sarà terminata, sapremo se il simpatico brasiliano sarà riuscito a completare con una vittoria la sua prima impresa da uomo libero. «Tutte le pole sono belle – spiega -, ma questa, la mia quarta, è speciale: perché arriva a inizio stagione, perché devo pensare a portare a casa il massimo dei punti in chiave campionato. Voglio vincere, sarebbe un sogno conquistare questa gara-sauna». Felipe ha tutto per riuscirci, deve solo ricacciare indietro la iella australiana. Perché il ragazzo si sta giocando molto: Schumi non c’è più e può tentarle tutte, tranne l’autoscontro, per stare davanti al compagno. «Io e Kimi lavoriamo per il bene della squadra – dice – ovviamente vogliamo stare davanti l’uno all’altro, ma dovremo usare il cervello per non creare problemi al team».
Nel giorno della prima pole da uomo libero di Massa, Raikkonen svela qualcosa di sé: non è il tedesco, però cerca di diventarlo. Scatta terzo, scatta lontano quattro decimi da Felipe, e ad uno e mezzo da Alonso, secondo. Un’eternità. Ma proprio come Michael quando la pole finiva in mano al suo compagno di turno, anche il finlandese non riesce a dire con convinzione che Felipe è stato bravissimo; si cela, invece, dietro piccoli problemi tecnici. Tipo: «È stato abbastanza difficile mettere a punto la macchina, mi aspettavo di avere certe difficoltà... Poi ho girato poco perché avevamo bisogno di restare nei limiti di sicurezza con il motore (la questione del propulsore sofferente dopo Melbourne, ndr). Se sono sorpreso di non essere in pole? No, me lo aspettavo...». Sottinteso: visti i problemi. Accanto a lui, Felipe non ha invece problemi nel dire che «sì, mi piacerebbe fare come Kimi, dalla pole alla vittoria... qui, finalmente, inizia il mio mondiale».
Chi promette apertamente di lottare, chi non si tira mai indietro, a parole e in pista, è Fernando Alonso: «La McLaren è come ripartita da zero. E adesso siamo qui, per la seconda volta in prima fila, secondo tempo. Quel che è bello è che miglioriamo in continuazione, anche da un giorno all’altro. In gara voglio solo completare l’opera... Non permetterò alle Ferrari di fuggire, sarà battaglia, perché possiamo farcela e perché questo Gp è massacrante per piloti e auto». Quindi la stoccata alla sua ex squadra: «Se sono sorpreso di dov’è la Renault senza di me? No».
Già, la Renault. Quanti problemi. Kovalainen undicesimo, Fisichella un posto dietro. Briatore: «Heikki ha commesso un errore importante alla curva sei; Giancarlo ha fatto errori un po’ dappertutto... Senza, saremmo fra i primi sei».

E il romano: «In Renault dicono che l’auto è migliorata? La guido io, so com’è, manca aderenza, è per questo che poi sbagliamo».
Questi gli stati d’animo alla vigilia: chi felice, chi preoccupato, chi serafico e noncurante ma pronto a stupire: Hamilton, secondo Gp, seconda fila.

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