Massacrato mentre difendeva la sua auto

da Parigi

Si chiamava Jean-Jacques Le Chenadec, era un pensionato di 61 anni ed è la prima vittima della delirante ondata di violenze esplosa in Francia quasi due settimane fa. La storia della sua morte è il migliore esempio di come la cosiddetta microcrimi-nalità possa in ogni momento trasformarsi in criminalità allo stato puro. Siamo in una zona popolare di Stains, città della banlieue povera di Parigi. La gente del posto non possiede molti beni, ma tra questi c'è certamente l'automobile, quasi sempre acquistata a rate e parcheggiata in strada. Un tempo la cosa non era troppo rischiosa. Adesso sì. Ogni notte le bande di giovanissimi «guerriglieri metropolitani» lanciano le loro «molotov» contro le auto in sosta. Poi i pompieri accorrono e i teppisti li prendono a sassate dai muretti e dai cespugli tutt'intorno.
Così gli abitanti dei palazzi popolari di Stains hanno deciso d'organizzarsi: turni regolari di due uomini alla volta per scoraggiare - con la loro presenza - i lanciatori di bottiglie incendiarie. Venerdì notte Jean-Jacques era di guardia insieme al vicino di casa quando, a poca distanza dal parcheggio, un cassonetto delle immondizie ha preso improvvisamente fuoco.
I due uomini si apprestano a chiamare i pompieri dal cellulare quando si accorgono della presenza di una quindicina di giovanissimi teppisti mascherati. Uno si avvicina e chiede con aria strafottente: «Che cosa fai in giro a quest'ora?». Jean-Jacques risponde calmo: «Sorvegliamo le nostre auto!». Poi un pugno al volto e il pensionato cade a terra. Cade male, urtando il marciapiedi con la nuca. Anche il suo amico viene colpito, ma per fortuna senza gravi conseguenze. I teppisti continuano il loro giro nel quartiere, lanciando «molotov», sfasciando le pensiline alla fermata dei bus, cospargendo di benzina e incendiando i cassonetti delle immondizie. Quando l'ambulanza arriva per soccorrere Jean-Jacques, qualche imbecille cerca di colpirla lanciando sassi.
L'uomo, vittima di un'emorragia, viene ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale di un'altra città della banlieue parigina, Bondy. Passa due giorni tra la vita e la morte, ma le sue condizioni precipitano e il coma si fa irreversibile. Muore così, vittima della stupidità teppistica, un uomo che era appena andato in pensione dopo aver lavorato tutta la vita. Nicole, sua moglie, ha ricevuto le condoglianze del presidente della Repubblica Jacques Chirac. Il ministro degli Interni Nicolas Sarkozy l'ha incontrata per esprimerle il sostegno del governo.

Dopo il colloquio, la signora ha chiesto giustizia: «Io - ha detto ai giornalisti - sono sulla stessa lunghezza d'onda di Sarkozy e mi auguro che chi ha ucciso mio marito possa essere punito». È questa l'aria che si respira nel Far West alla periferia di Parigi: la gente chiede allo Stato se esista davvero o se i deboli siano destinati a subire la legge dei violenti.

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