Cronaca locale

Massari costretto a dimettersi: "Tornerò quando mi scagionano"

In Consiglio comunale vince la linea dura dettata dalla Moratti Anche il Pdl la sostiene. L’assessore accusato da due donne lascia

Massari costretto a dimettersi: 
"Tornerò quando mi scagionano"

Il giallo delle dimissioni. Ha tenuto banco per tutta la giornata a Palazzo Marino fino a quando l’ormai ex assessore all’Ambiente Paolo Massari uscendo dall’ufficio del capo di gabinetto Alberto Bonetti Baroggi dopo le 19, ha sciolto l’arcano: «Avevo fatto un patto con il sindaco sabato, ho rimesso le deleghe con l’impegno che me le restituirà quando sarà fatta chiarezza». Anche se pochi credono che Massari tornerà comunque in giunta dopo il terremoto scatenato dalle accuse di molestia da parte di una diplomatica norvegese e una dipendente precaria del Comune, Anna Z., 30 anni, che ieri era regolarmente sul posto di lavoro. Accuse che al sindaco sono state riferite attraverso due lettere, una dell’ambasciatore norvegese, l’altra della mamma della giovane, parlavano senza riserve di toni e atteggiamenti molto sgradevoli usati da Massari. Il diretto interessato ha voluto vedere le lettere prima di rassegnare le dimissioni, e potrebbe agire per vie legali nei confronti delle accusatrici: «C’era una cosa da fare e l’ho fatta subito, rimettere le deleghe, ora potrebbero essercene saranno altre». Prima di formalizzare l’atto ha atteso anche il vertice del Pdl comunale convocato in tutta fretta alle 14.30, dopo le dichiarazioni di Aldo Brandirali e Alberto Garocchio sulla eccessiva durezza mostrata dal sindaco nel gestire il caso, senza dare tempo a Massari di provare la propria estraneità. Ma la linea è rimasta isolata: «Il gruppo condivide l’azione della Moratti - si fa portavoce il capogruppo Giulio Gallera -. Nel momento in cui ci sono lettere ufficiali e non notizie di corridoio, il modo migliore è che Massari chiarisca, che lo faccia con l’animo tranquillo e sereno e che non ci siano le condizioni per cui lui rappresenti le istituzioni e il sindaco». D’accordo il commissario cittadino Luigi Casero, che ha partecipato alla riunione. Anche il capogruppo della Lega Matteo Salvini ha definito «ineccepibile» l’intervento del sindaco, «semmai ci auguriamo che sia l’ultima performance che una parte della maggioranza regala a Milano». Gallera ha ribadito la posizione del Pdl anche in Consiglio, dove il Pd ha criticato l’assenza del sindaco e l’ha accusata di «aver coperto l’assessore finché non ha capito che lo scandalo sarebbe uscito sui giornali». La Moratti ha tirato dritto e ancora ieri ai collaboratori ha riferito che Palazzo Marino dev’essere un palazzo di vetro, trasparente, senza veli che possano mettere in dubbio l’integrità della giunta. «É una vicenda molto delicata e in questo momento occorre avere rispetto per le persone coinvolte e per le istituzioni», si è limitata ad affermare.

E dopo una giornata campale, intanto, Massari ha cancellato la festa di compleanno per 150 persone all’Hollywood Living in via Pisani.

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