Politica

Mastella: «Uno scandalo Buffon e Del Piero in C»

Il ministro insiste per l’amnistia. Prodi: «Si può vincere anche per un palo». E Blatter scappa

Gian Piero Scevola

Il primo affondo arriva da Clemente Mastella, che l’incauto telecronista Rai Amedeo Goria presenta come Ministro della Difesa (anzichè della Giustizia, ndr). «Non mi sembra il caso di parlare di amnistia in questa serata», afferma Mastella. «Mi sembra inaccettabile però che Buffon, Cannavaro e Del Piero debbano giocare in serie C». Un segnale chiaro e preciso che il politico di Ceppaloni aveva mandato lo scorso giovedì in occasione del maxiprocesso dell’Olimpico, spezzando una lancia a favore di Del Piero e compagnia. Amnistia a parte, se ne parlerà subito dopo le sentenze, ieri sera dopo la partita sono state le istituzioni a scendere in campo, con il mondo politico che non è rimasto certo impassibile alla vittoria degli azzurri. Anzi, sul carro dei vincitori sono saliti tutti, ma proprio tutti. A cominciare dal presidente della Camera, Fausto Bertinotti che al ct Lippi ha subito inviato un telegramma di felicitazioni ringraziando a nome suo e dell’intera Camera dei deputati «per aver regalato con tutta la squadra una grande gioia all’intero Paese». «La nostra squadra ha offerto un esempio di coesione e di orgoglio che fa bene al Paese», la dichiarazione del presidente del Senato, Franco Marini.
Ne ha subito approfittato anche il premier Romano Prodi che, mezz’ora dopo la finale, è uscito di casa per una passeggiata nel centro di Bologna, insieme alla moglie, al figlio Giorgio, alla nuora e alla nipotina. Proprio con la bambina in braccio ha acconsentito alla richiesta dei fotografi per alcuni scatti. Nella foto di gruppo anche un tricolore “prestato” da alcuni tifosi che stavano passando proprio in quel momento. I ringraziamenti di Prodi vanno agli azzurri, ma anche al palo colpito da Trezeguet su rigore: «Abbiamo vinto per un palo: ci sono delle competizioni in cui si vince così». Una gioia che accomuna anche il ministro Giovanna Melandri che, al seguito del presidente Napolitano, dopo che i giocatori negli spogliatoi le avevano indirizzato una canzoncina da osteria, afferma: «Questa sera ripartiamo con la coppa del mondo e tanta soddisfazione». La mette sul politico, e non poteva essere che così, anche Francesco Rutelli che, dopo aver seguito la partita in famiglia con amici, afferma : «Una vittoria storica. È una felicità che accomuna l’intera nazione, una meritata rivincita per le ingiuste sconfitte del passato. Ora le maledizioni dei rigori non le ricordiamo più, grazie alla tempra dei nostri ragazzi che hanno conquistato lo stadio di Berlino». Salvo poi scherzarci su: «Con l’unione, quella con la u minuscola s’intende, si vince. L’unione che ha assicurato questo fantastico gruppo della nazionale italiana».
Esplode di gioia anche Roberto Formigoni, il presidente della regione Lombardia che, prima di uscire a festeggiare con i tifosi, dichiara: «Avevamo sognato questa vittoria, è una grandissima gioia». Divertente la battuta dell’onorevole forzista Osvaldo Napoli: «Meglio Lippi di Padoa-Schioppa, perché secondo Standard & Poor’s, la vittoria nel mondiale dovrebbe valere un contributo dello 0,5% al Pil italiano», mentre il leghista Matteo Salvini va controcorrente: «Non esulto, non ho guardato la partita e nemmeno i rigori. Ho chiuso le imposte e voglio solo dormire».

Intanto è scoppiato il giallo Blatter, il presidente della Fifa che ha disertato la cerimonia di premiazione, non ha consegnato né le medaglie né la coppa a capitan Cannavaro. Di lui nessuna traccia, chi l’ha visto?

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