«Match Race Academy» e vivere lo spirito Bmw

Luigi Cucchi

Una vera festa della vela a Portofino per molti giovani sportivi che amano cimentarsi sui campi di regata. Una festa di atleti contagiati dalla passione. Alcuni si cimentano nello sport agonistico, esprimono ardore, tenacità e voglia di competere. Altri sono già in dirittura per le Olimpiadi. Il loro impegno è cristallino, ricorda quello dei giovani che praticano l’atletica leggera. Sorridono felici alla premiazione, una cerimonia che si è tenuta nella sede dello Yacht Club di Portofino, tra il mare e le ripide pareti che portano al Castello in cima alla collina. È del 1400, alla fine dell’Ottocento i restauri di sir Montagu Brown, console inglese a Genova. Nella piccola baia, conosciuta in tutto il mondo, le grandi vele impegnate nel Trofeo Zegna sembrano riposare.
Il Trofeo Zegna apre la stagione velica italiana, in concomitanza con queste regate tra le più importanti d’Europa, si sono svolte quelle organizzate da «Bmw Match Race Accademy», riservate ai giovani. Come ricorda Gianni Oliosi, direttore Bmw delle relazioni con l’esterno: «Sono il frutto di un’idea: una sfida all’insegna dell’agonismo, per consentire alle nuove leve di meglio conoscere se stessi. Siamo presenti nella vela ai massimi livelli con Oracle, impegnato in Spagna nella Coppa America in questi giorni, consideriamo la disciplina del “match race” una palestra, ideale per sviluppare il gusto della sfida, lo spirito di squadra».
Queste motivazioni sono alla base della collaborazione di Bmw con lo Yacht Club Italiano di Genova (uno dei più antichi e prestigiosi, è stato fondato nel 1879), assieme abbiamo dato vita alla «Bmw Match Race Accademy», una scuola di perfezionamento che consente di approfondire le tecniche e le strategie tipiche del match race. Alla scuola di mare di Beppe Croce - aggiunge Gianni Oliosi - è collegata questa «Accademia» diretta da Ferrarese e Pelaschier».
A Portofino la barca timonata da Roberto Ferrarese jr. ha conquistato la Coppa Bmw Match Race Accademy. I due equipaggi finalisti a bordo di due Beneteau First 7.5, hanno avuto come equipaggio nel ruolo di tattici, Mauro Pelaschier e Russell Coutts, due miti del mondo velico. Il primo timoniere nel 1983 di Azzurra a Newport; il secondo tre volte vincitore dell’America’s Cup come timoniere, due volte con New Zealand e una con Alinghi.

Ferrarese, iscritto al Circolo Nautico La Lampara (Santa Caterina di Lecce), con Gianmaria Foglia, Nicola Vespasiani e Stefano Petrillo, ha battuto la barca timonata da Luca Dubbini, con a bordo Roberto Dubbini, Giulio Desiderato e Nicola Pitanti. Il team di Simone Ferrarese è stato assistito da Coutts. La vela è una scuola di vita.

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