Aziende farmaceutiche cinesi già indagate per contraffazione che vendono tranquillamente i loro prodotti alla più grande Fiera del settore, insieme ad altre che ammettono candidamente di non aver mai subito nessun controllo. Lo scenario, risalente a pochi giorni fa a Milano, è descritto da uninchiesta pubblicata dal New York Times. I giornalisti del quotidiano americano hanno indagato sugli oltre cinquecento espositori cinesi alla più grande fiera degli «ingredienti» per i farmaci del mondo, che si è tenuta a Milano i primi giorni di ottobre.
Incrociando i nomi con i dati dellautorità cinese incaricata dei controlli, ben 82, ognuna delle quali commercializza centinaia di prodotti, sono risultate del tutto sconosciute: «Nonostante questo - afferma linchiesta - queste aziende facevano affari con compagnie occidentali, e molti affermavano candidamente di vendere i propri prodotti in Occidente». Alcune delle industrie citate dal quotidiano sono già sotto inchiesta negli Usa per la vendita di farmaci contraffatti: a Milano era prenotato ad esempio uno stand per la Orient Pacific International, una compagnia il cui proprietario è stato arrestato lo scorso marzo a Houston per aver suggerito a un agente che si fingeva acquirente di farmaci alcune tecniche per aggirare le dogane americane. Alla Fiera era presente anche una delle 37 aziende messe sotto accusa negli Usa per aver venduto illegalmente gli steroidi smerciati da unorganizzazione smantellata pochi giorni fa in 27 stati americani.
«Questo è un problema per cui ci battiamo da anni - sottolinea Gian Mario Baccalini, presidente di Aschimfarma, lassociazione dei produttori italiani di materie prime per lindustria farmaceutica -: lItalia è lunica in Europa ad aver adottato regole ferree che impongono ispezioni a tutti i fornitori, ma nel resto del continente attualmente non ci sono controlli, chiunque può vendere principi attivi provenienti da industrie non certificate. I numeri sono molto alti, il 75% dei farmaci generici che girano in Europa sono prodotti con principi attivi che vengono da Cina e India».
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