Matteoli: «L'automobile è una conquista, ma gli italiani la usano troppo»

Il ministro dei Trasporti: «In Italia ci sono oltre 32 milioni di auto: è evidente che abbiamo esagerato. Anche se non voglio inimicarmi la Fiat, devo dire che non c'è nessun altro Paese al mondo dove il numero di auto è così sproporzionato rispetto al numero di abitanti»

«L'automobile è insostituibile per la libertà dell'uomo» e la sua storia «rappresenta un tassello imprescindibile per capire le moderne società e comprenderne i mutamenti sociali ed economici», ma gli italiani esagerano ad usarla. Parola del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli, intervenuto alla presentazione del libro realizzato dalla Fondazione Aci Filippo Caracciolo «L'Automobile: un secolo di evoluzione legislativa, sociale, culturale», di cui lo stesso ministro ha curato la prefazione.
«Se è vero che in Italia ci sono 32-33 milioni di auto è certamente vero che noi italiani abbiamo esagerato con l'uso dell'automobile. Anche se non voglio inimicarmi la Fiat - ha precisato Matteoli - devo però dire che non c'è nessun altro paese al mondo dove il numero di auto è così sproporzionato rispetto al numero di abitanti». Uno dei motivi per cui gli italiani hanno tante auto, secondo il ministro, è anche «la costruzione negli anni di tante infrastrutture stradali. Abbiamo costruito caselli - ha sottolineato Matteoli - fino al portone di casa, e di questo non dobbiamo farcene un cruccio, è l'evoluzione, ma non potevamo non comprarci l'auto».
Il libro presentato oggi dall'Aci ripercorre in 294 pagine la storia dell'Italia attraverso l'automobile. Il volume è suddiviso in due parti: «Un secolo di evoluzione legislativa» (l'era dell'automobile; i primi regolamenti della strada; il Codice del 1959 e del 1992) e «Un secolo di evoluzione sociale» (la mobilità dall'Unità d'Italia al 1919; dal fascismo al 1945; dalla crisi petrolifera ai giorni nostri). Il lavoro è completato dall'analisi sulle linee di sviluppo delle politiche di trasporto. Oltre al ministro Matteoli, alla presentazione sono intervenuti il presidente dell'Aci Enrico Gelpi, il segretario generale dell'Aci, Ascanio Rozera; il direttore della Fondazione Aci Filippo Caracciolo, Michele Giardiello.

In particolare, il presidente dell'Aci Gelpi ha avanzato al ministro Matteoli la richiesta di «un codice di comportamento degli automobilisti più snello, di facile consultazione, con pochi e chiari articoli e magari supportato da un sistema sanzionatorio semplificato», demandando invece le norme più tecniche del codice della strada ad uno specifico regolamento. «In questo modo - ha precisato Gelpi - l'Italia sarebbe in prima linea per la definizione di un codice della strada europeo che detti regole omogenee di circolazione e di sanzione a tutti i Paesi dell'Unione»

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