Maturità, canne e pasticche per affrontare meglio l’esame

Il 48 per cento degli studenti assumerà sostanze stimolanti per rendere di più

Maturità, canne e pasticche per affrontare meglio l’esame

Canne e pasticche eccitanti. Sono questi gli «aiutini» scelti dagli studenti del Lazio per affrontare gli esami di maturità. A rivelarlo è un sondaggio nazionale effettuato dal portale Universinet, che ha chiesto ai maturandi se avessero intenzione di assumere sostanze stimolanti per ottenere un rendimento migliore agli esami. A dire sì è stato il 48 per cento del campione laziale, con una media superiore a quella nazionale, che, invece, è del 45 per cento. Non solo. Nel Lazio, solo il 40 per cento ha detto un chiaro no. Rimane, quindi, un 12 per cento di «sommerso», che ha preferito non rispondere. Diversi i tipi di stimolanti impiegati. A farla da padrone sono le canne, usate dal 35 per cento dei ragazzi, e, quasi a pari merito - 34 per cento - le pasticche eccitanti. Solo il 15 per cento opta per bibite energetiche. Il 16 per cento, inoltre, ammette di usare altri stimolanti che preferisce non specificare. Una vera e propria - e pericolosa - peculiarità regionale se si pensa che, nel resto del Paese, al primo posto vengono messe proprio le bibite, con il 35 per cento delle preferenze, seguite dalle canne, 30 per cento, e, con un netto distacco, dalle pasticche eccitanti, con il 24 per cento.
Il boom di uso e abuso di queste sostanze nel territorio regionale sarebbe da imputare ad un dilagante senso di insicurezza dei ragazzi, che nel 56 per cento dei casi è infatti convinto di non riuscire a superare la prova senza aiuti esterni. Non è un caso che alla domanda «Copierai?», sia addirittura il 79 per cento - la media nazionale è del 75 - a rispondere affermativamente, con una predilezione, anche questa tutta regionale, per i sistemi tecnologici, a partire dal cellulare, indicato dal 45 per cento degli studenti. L’insicurezza non è però l’unica responsabile del consumo di queste sostanze. Nel resto del Paese, infatti, è il 58 per cento degli studenti a credere di non essere in grado di superare le prove senza aiuti, ma il consumo di canne e pasticche è più basso. Il «record» laziale dipenderebbe, quindi, pure dalla facilità di reperire tali sostanze e dalla scarsa consapevolezza dei rischi reali. «L’uso della cannabis - spiega il dottor Giovanni Addolorato, ricercatore dell’Istituto Medicina Interna dell’università Cattolica - porta ad un’alta perdita di concentrazione, riduce la capacità mnemonica e altera la percezione della realtà. Gli eccitanti e le anfetamine hanno effetti ancora più gravi. Sono pericolosissimi per le malattie cardiovascolari perché aumentano la frequenza cardiaca. Colpiscono il fegato, sono possibili casi di epatite fulminante. Sono tossici per l’intero organismo. Hanno un effetto bifasico sull’apparato sessuale e riducono le difese immunitarie». Entrambi danno dipendenza: per la cannabis è principalmente psicologica, per le pasticche, anche fisica. «I rischi maggiori - aggiunge il dottor Stefano Vicari, responsabile della Neuropsichiatria infantile del Bambino Gesù - li corre il cervello. Tali sostanze possono provocare danni permanenti al sistema nervoso, con un sensibile depauperamento dei neuroni.

Chi ne fa uso può facilmente diventarne dipendente». Per la maturità non mancano «aiutini» sani e di sicuro - o quasi - effetto. «Bisogna dormire la notte - conclude Vicari - perché il sonno consente di consolidare l’apprendimento e ripassare fino all’ultimo».

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