Maturità, quest’anno voti segreti

da Roma

Per la prima volta i tabelloni contenenti l’esito dell’esame di maturità non riporteranno il voto finale conseguito al termine delle prove: una novità introdotta però non per tutelare la privacy, ma a seguito delle richieste formulate dalle associazioni dei portatori di handicap che non conseguendo la maturità al pari dei compagni (e quindi non riportando votazioni) si sentivano discriminati.
In Italia gli studenti disabili che stanno terminando la scuola secondaria superiore sono circa 6mila: quelli con patologie più gravi, soprattutto a livello intellettivo, svolgono una programmazione educativa individualizzata contenente dei contenuti semplificati e delle omissioni delle parti più difficili.
Solo coloro che hanno svolto una programmazione sostanzialmente in linea con il resto della classe, salvo realizzarla attraverso modalità e strumenti diversi, conseguiranno un titolo di studio equivalente ai compagni.
Per i disabili gravi, invece, verrà assegnato solamente un attestato di frequenza contenente comunque i livelli di competenze raggiunti. Ma non il voto. E per questo le associazioni ne hanno chiesto l’eliminazione dai tabelloni da apporre al pubblico.

«Si sentivano discriminate dai vecchi tabelloni - spiega l’ex viceministro dell’Istruzione, Mariangela Bastico - visto che per loro non è previsto il punteggio. Per questo motivo, per sensibilità, abbiamo pensato alla correzione». Solo i più bravi, quelli che conseguono la lode, verranno segnalati a tutti: una differenza, in positivo, che non urta la sensibilità di nessuno.

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