Cronaca locale

Mauro Quasso nel Trialogo di Yuvil Avital

Grande attesa per Hayakawa, la «musa» del Sol Levante

«Voce, strumento, elettronica». Alla Triennale va in scena il secondo appuntamento di Trialogo, progetto dell’eclettico direttore musicale israeliano Yuval Avital. Dopo il successo della prima rassegna all’ombra della torre Branca lo scorso 2 luglio, il chitarrista di Gerusalemme vuole ripetersi domani con un ensemble eterogeneo quanto promettente, che ha già emozionato Biella ieri sera.
Il soprano giapponese Miyuki Hayakawa, la ballerina cinese Liu Kang Ying, l’artista teatrale Roberto Ianni, Mauro Quasso e il suo Wetonton Didjeridu Club, lo strumentista Matteo Cigna e il compositore elettronico Matteo Salvemini. Questa la squadra messa insieme da Avital, che non fa mistero di amare le contaminazioni fra oriente e occidente. Nel suo curriculum, infatti, spiccano collaborazioni con artisti africani, cinesi, americani. Il tutto all’insegna della fusione di generi e tradizioni lontane fra loro.
Grande attesa per ascoltare le note cantate dall’incantevole voce di Miyuki Hayakawa, musa del Sol Levante. Specializzatasi a Nagoya in canto antico giapponese e recitazione, in breve tempo si conquista palcoscenici lirici di punta come solista. Trasferitasi in Italia, interpreta ruoli di primo piano nel genere dell’operetta, trovando spazio in diverse compagnie, fra cui la Nuova Operetta Furlon. Gira i teatri della penisola, dal Metropolitan di Catania al Donizetti di Bergamo, ricevendo applausi scroscianti ovunque. Di lei si accorge anche il regista Ermanno Olmi, che la inserisce nel cast di «Cantando dietro i paraventi», pellicola del 2002. Hayakawa interpreta la madre di Guiady, dimostrando una vena artistica polivalente.
Curiosità anche per Mauro Quasso e il suo didjeridu, strumento australiano suonato dalle tribù aborigene. Quasso scopre queste antiche percussioni alla scuola Vent du Reve di Parigi, nel 1991. Nel 2000, invece, fonda a Pinerolo la prima associazione italiana di didjeridu, il Wetonton Didjeridu Club, appunto. La terza parte del Trialogo («un dialogo a tre» come ha definito l’intera opera lo stesso Avital) arriverà alla Triennale il prossimo 27 agosto e avrà come tema il Medio Oriente, con partecipazioni di artisti ebraici, arabi ed europei. In tutto il lavoro del direttore israeliano prevede cinque appuntamenti, l’ultimo dei quali il 29 ottobre.


II Trialogo di Yuval Avital, Triennale, viale Alemagna 6, domani ore 18.30, info 02-762110214, ingresso gratuito

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