Maxi-appalto buche: serve una verifica

Roma come Venezia. Basta che piova. E in via del Teatro Marcello, proprio sotto la finestra dell’assessore Giancarlo D’Alessandro, invisibile la mezzeria bianca sull’asfalto, si rischia ogni giorno lo scontro frontale fra auto e moto.
Nella capitale sono sufficienti due gocce di pioggia e mezza città finisce sott’acqua. In tilt le consolari. Incidenti, auto in panne, telefonate ai vigili, code bibliche. Intransitabili gli angoli dei ponti ai Lungotevere, allagamenti a Ponte Milvio, Flaminio, Boccea, Talenti. Colpa dei tombini ostruiti, delle foglie non spazzate, colpa di chi non provvede e non controlla.
«Di fronte a questi disastri, occorre una verifica urgente del maxi-appalto per la grande viabilità», tuona il consigliere comunale di An, Marco Visconti. «Mi chiedo - continua - se l’assessore ai lavori pubblici Giancarlo D’Alessandro viva in un’altra città. In giorni di pioggia, anche non eccezionale, le strade di Roma si trasformano in percorsi di guerra. Con buche, smottamenti, tombini sprofondati, laghi artificiali in particolar modo sulle strade di grande viabilità».
E proprio sul maxi-appalto da 600 milioni, manutenzione di 800 Km affidata a un consorzio di tre grandi imprese (le solite...), scadenza nel 2014, punta l’indice Visconti: «Un mese fa D’Alessandro, rispondendo a una mia interrogazione, ha affermato che a Roma vengono effettuati dal concessionario 16mila interventi al mese, ovvero 500 interventi al giorno, sabato e domenica compresi. Lo stato delle strade però è sotto gli occhi di tutti, o forse quasi tutti, visto che solo D’Alessandro non si accorge che la situazione è sensibilmente peggiorata». Visconti, che dall’estate effettua un personale monitoraggio, porta ad esempio alcune strade particolarmente dissestate: via dei Colli Portuensi, via Trionfale, viale Medaglie d’Oro, via Baldo degli Ubaldi, via Boccea, i Lungotevere.
«Senza parlare di via del Teatro Marcello, a due passi dalla sede del XII dipartimento e dall’ufficio dell’assessore, dove, nonostante le numerose segnalazioni, manca totalmente la linea di mezzeria con pericolo di incidenti stradali». Visconti prima di Natale ha chiesto la convocazione della commissione lavori pubblici per ascoltare sia D’Alessandro sia la concessionaria. Ma l’incontro ancora non è stato fissato. Di buche e punti pericolosi a Roma, però, è pieno anche il sito della Fondazione Ania, che dalla scorsa estate ha attivato il portale www.smaniadisicurezza.it per raccogliere le segnalazioni degli automobilisti e girarle alle amministrazioni comunali o provinciali. Ben 301 le strade pericolose a Roma, denunciate e verificate dall’Ania. Su tutte Collatina, Tiburtina e Tuscolana. E in centro via dei Fori Imperiali, via delle Vergini, via del Teatro Marcello. Buche, segnaletica invisibile, scarsa illuminazione, tombini pericolosi, marciapiedi a rischio. Una mezzo Caporetto. E la situazione è sempre la stessa.

Ecco i black-point denunciati dai romani all’Ania: viale dei Romagnoli, adiacente via del Mare; via Molfetta al Quarticciolo; via Affile al Tiburtino; via Tamagno a Primavalle; l’Infernetto, un’unica, vasta gruviera d’asfalto.

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